2014
Milan, El Shaarawy: «Ho sofferto, ma eccomi per il derby e i Mondiali»
Le parole dell’attaccante rossonero tra infortunio, obiettivi e sogni.
MILAN EL SHAARAWY – Dopo una stagione fermo ai box per la microfrattura al metatarso del piede sinistro, è pronto ad abbuffarsi di calcio Stephan El Shaarawy, il cui obiettivo principale è tornare a giocare: «Adesso è tutto quel che conta. Ora sto bene. È stata sfortuna. In autunno abbiamo pensato di risolvere il problema senza l’intervento. Ma restare fermi non è servito e c’è stata la ricaduta a dicembre. Nel 75% di questi casi con la terapia conservativa si guarisce: io sono rientrato nell’altro 25%, e sono stato fuori come se mi fossi rotto il crociato», ha dichiarato l’attaccante del Milan ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”.
NAZIONALE – Inevitabile che il pensiero voli al Brasile e ai Mondiali: «So bene che sarà difficile salire su quell’aereo, perché ho pochissimo tempo a disposizione. Ma ho un obiettivo ben chiaro in testa: fare bene col Milan e tornare in Nazionale. Voglio dimostrare a tutti, anche a Prandelli, che sto bene. Voglio fare tutto il possibile. Lui sa come sono e quello che posso dare. La chiamata per lo stage a Coverciano di due settimane fa mi ha fatto un piacere enorme. La prima parola appena mi ha vi sto è stata “Bentornato”. Sembra un’ovvietà, ma per me ha avuto un grande significato. In quei giorni mi ha trasmesso tutta la sua stima».
LA SOFFERENZA E LA RINASCITA – Il “Faraone” ha parlato poi dei momenti difficili vissuti per l’infortunio, della voglia di scendere in campo nel derby e si è tolto qualche sassolino dalle scarpe in merito ad alcune polemiche sul suo stop: «Il piede è guarito, posso muoverlo come voglio, ora manca solo mettere minuti nelle gambe. Inzaghi? Parlandoci ho scoperto che alla mia età aveva avuto lo stesso problema. Si è operato e direi che, vista la carriera, gli ha portato bene… La Primavera è stata basilare per recuperare la condizione atletica. Spero di giocare il derby. So di non avere i 90 minuti, farò il possibile per farne 20-30 nel secondo tempo. Voglio dare una mano per provare a raggiungere l’Europa League. Stare rinchiuso in casa con gesso e tutore, senza potermi muovere, è stata una sofferenza. Avevo anche dolori fortissimi. Il giorno più brutto è stato quello di Milan-Ajax, quando c’è stata la ricaduta. Mi sono reso conto del disastro dopo un tiro, quando ho riappoggiato il piede e ho sentito una fitta. Da lì è ripreso il calvario, e a questo proposito vorrei precisare una cosa. Il mio cammino è semplice: primi due mesi di stop, la terapia conservativa non ha funzionato e così ne ho persi altri quattro che, detto senza polemica, operandomi prima non avrei perso. Ma sul mio conto se ne sono dette di tutti i colori. Anche cose cattive, che mi hanno ferito. Forse è l’altra faccia della popolarità: non si può piacere a tutti. Mi sono stati vicini in tanti? Innanzitutto Manuel e Aurel, i miei due migliori amici di Savona. Poi, ad esempio, sono venuti a trovarmi a casa Perin e Balotelli».
TEMI CALDI – Infine, El Shaarawy ha parlato di Balotelli, Seedorf e del suo futuro: «Andrebbe lasciato in pace. E’ un ragazzo bravo e istintivo, un giocatore straordinario. Le arrabbiature coi compagni? L’importante è che ci sia sempre rispetto verso chi gioca con te. Seedorf? Ha bisogno di tempo, e ha ricevuto critiche esagerate. Da giocatore mi ha insegnato molto, e adesso mi sta gestendo in una maniera ottima. Mi ha fatto da motivatore, dicendomi che la qualità non me la toglierà mai nessuno. La mia storia mi ha aiutato a capirmi di più. La cosa che mi spinto a non mollare è stato il desiderio di tornare protagonista in questa squadra e tornare a far sognare la gente. Futuro? Sapete già come la penso».