2014
Milan, Emis Killa: «Che fifoni Balotelli e El Shaarawy E Seedorf…»
Il rapper ha parlato della visita degli amici rossoneri durante la prima tappa del suo tour.
MILAN BALOTELLI EL SHARAAWY EMIS KILLA – Uno dei cantanti del momento è senza dubbio Emis Killa, rapper di fede milanista. Dopo aver ritardato il tour per un’infezione ai linfonodi delle tonsille, giovedì è partito in tour, cominciando dall’Alcatraz di Milano, dove sono arrivati anche Mario Balotelli e Stephan El Shaarawy, che sono saliti sul palco: «Abbiamo improvvisato, volevo che salutassero il pubblico perché abbiamo tantissimi fan in comune. Avevano un po’ di strizza, allora ho detto a Mario per quale motivo si vergognasse di uscire, visto che è abituato a giocare davanti a migliaia di persone allo stadio e milioni alla tv, mentre stavolta c’erano 3mila persone. E lui mi ha risposto “sono sicuro che ti sentiresti come me se dovessi giocare a pallone…”», ha raccontato il rapper ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”.
SPECIALI – Emis Killa ha poi descritto Balotelli ed El Shaarawy dal suo punto di vista, quello di un amico: «È un ragazzo di cuore, simpatico, non è come lo vogliono dipingere. Spesso guardiamo le partite insieme, alla tv. Non gli faccio domande di calcio, ma lui si esalta quando vede certi gol. E Stephan? Quando si è infortunato la prima volta stavo male anche io, e allora ci siamo fatti gli auguri a vicenda. Sono sicuro che tornerà prestissimo in forma e soprattutto forte come prima».
L’ALLENATORE – Infine, Emis Killa ha parlato della sua fede rossonera e rivelato di nutrire dubbi nei confronti di mister Seedorf: «Sono tifoso, ma non sono un tipo sfegatato. Mi piace molto andare allo stadio, vedere le partite dal vivo. I miei idoli? Van Basten e Gullit. E poi c’è Inzaghi. Lui mi è sempre piaciuto. Se mi piace Seedorf? Sì, ma penso che per allenare una squadra come il Milan sia un po’ presto. È un ex campione ma ha giocato fino all’altro ieri e deve trovare il suo metodo: forse ora al Milan servirebbe altro. All’Europa League, però, ci credo».