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Juventus a due facce: il 4-2-3-1 esalta Dybala, non la difesa

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Modulo Juventus, le ultime tattiche da Allegri. Il 4-2-3-1 esalta Dybala, ma la difesa torna a essere bucata: non dà equilibrio dietro, ma davanti fa risplendere gli attaccanti

La Juventus ha vinto a Verona e ha continuato il filotto di risultati utili. A dire il vero, però, la squadra di ieri non è parsa la Juve granitica e cinica delle ultime partite, bensì quella un po’ spaesata delle prime gare di questa stagione. Il merito, o la colpa a seconda dei punti di vista, è probabilmente del passaggio di Massimiliano Allegri al 4-2-3-1. Si tratta di un modulo in grado di esaltare l’attacco, ma anche di sbilanciare troppo la squadra ed esporla alle offensive degli avversari. Verona-Juventus è stato l’esempio perfetto: se si parla di modulo Juventus e 4-2-3-1 possono andare d’accordo o no?

Paulo Dybala è tornato al gol. Il 4-2-3-1 è un abito cucito alla perfezione sulla Joya, che può svariare su tutto il fronte d’attacco; non a caso i suoi due gol sono arrivati grazie a una “libertà” tattica di cui non ha giovato ultimamente. Al contempo, la difesa non è sembrata solidissima. Al di là di un Benatia sufficiente, il nuovo-vecchio modulo non dà equilibrio e porta la difesa a rischiare e a scoprirsi, vedi il gol di Caceres. Ora Allegri è di fronte a un dubbio: vale la pena continuare a traballare dietro pur di avere un Dybala così? Al campo la sentenza.