Palmieri: «Con i giovani poca pazienza e tanta improvvisazione, su Crespo vi dico..» - Calcio News 24
Connect with us

2014

Palmieri: «Con i giovani poca pazienza e tanta improvvisazione, su Crespo vi dico..»

Avatar di Redazione CalcioNews24

Published

on

palmieri

Il resposabile del settore giovanile del Parma affronta il tema dei troppi stranieri nel nostro calcio

Negli ultimi giorni è tornato caldo l’argomento dei troppi stranieri che affollano i nostri settori giovanili e le prime squadre. Il monito era arrivato inzialmente dal Presidente Tavecchio al quale ha fatto seguito il commisario tecnico azzurro Antonio Conte. Un nodo da sciogliere se si vuole rinnovare il nostro calcio, sopratutto dopo le batoste ricevute in campo internazionale. La cessione di Bryan Cirstante da parte del Milan ha aperto un ulteriore dibattito sulla difficoltà che hanno i talenti italiani a imporsi nel nostro campionato. Quali sono i motivi alla base? Si cerca sempre più spesso l’usato sicuro al prospetto, non c’è tempo per aspettare ma si punta al risultato immediato. Abbiamo interpellato in tal merito Francesco Palmieri, responsabile del settore giovanile del Parma. Un matrimonio che va avanti da otto anni, costellato da grandi successi come lo scudetto Allievi nella stagione 2012/2013.

Direttore lei sta valorizzando una struttura importante come quella del settore giovanile ducale da otto anni. Trova che ci sono stati dei cambiamenti, delle migliorie nel tempo?
«Non credo che siano ci siano stati grossi cambiamenti in questi anni, sono convinto che alla base ci sia un problema strutturale. Non è tanto una questione economica anche se è vero che ci sono sempre meno risorse nel calcio italiano, spesso anche usate male. Io vedo tanta improvvisazione da parte di tecnici che non sanno come crescere un ragazzo, i consigli che gli si deve dare. Non è un lavoro facile ma qui vedo tante persone che con questo tipo di lavoro c’entrano poco. Tornando al discorso economico, molte società trovano difficoltà e non si possono permettere di aspettare la crescita di un giovane e gli preferiscono un giocatore con più esperienza, una eventuale retrocessione potrebbe mettere in ginocchio il club. Siamo in difficoltà, inutile girarci intorno, adesso hanno abbassato anche il limite di età da 20 anni ai 19 per la Primavera. Sono tutte idee che hanno bisogno di tempo per vedere se possono portare a dei miglioramenti».

Quali potrebbero essere delle idee per ridare forza al settore giovanile?
«Sicuramente cercando di dare maggiore spazio ai giovani italiani, senza viziarli ma abituandoli ad un certa cultura del lavoro. E’ quello che cerchiamo di fare al Parma, i ragazzi sono seguiti in ogni passo. Dalla scuola all’alimentazione, bisogna curare i dettagli. La scelta dei tecnici è fondamentale, deve essere ponderata. Noi siamo cotenti di quanto stiamo costruendo ma poi bisogna dargli spazio una volta che si sono formati, altrimenti c’è il rischio che il ragazzo si bruci. Ci sono i talenti naturali come i Cerri o i Mauri ma anche tanti ragazzi che, se seguiti, possono migliorare con il tempo.

Dal Presidente Tavecchio al ct Conte hanno denunciato l’eccessivo numeri di stranieri sia nei settori giovanili che nella Serie A.
«E’ cosi, effettivamente ce ne sono troppi. Bisogna dare spazio solo a quelli bravi, senza cercare di andare a pescare a caso. Ripeto, vedo grande improvvisazione e poca competenza. E’ un problema serio, tangibile ma che ha bisogno di essere analizzato e si devono cercare delle vie immediate altrimenti non si vedranno mai dei passi avanti e rimane come punto di critica».

Cristante è considerato uno dei migliori classe 95′ del panorama italiano ma è stato ceduto al Benfica, generando non poche polemiche. Lei che idea si è fatto della vicenda?
«E’ dificilissmo guardare in casa degli altri, se non si conoscono le vicende nella loro totalità. Non bisogna dimenticare che al ragazzo è stato data una grossa opportunità, andrà a giocare in una delle migliori squadre europee, con una straordinaria tradizione. Non è detto che non possa tornare in Italia. E’ stata fatta una scelta mirata, presa da tutte le parti coinvolte. Non credo che se il ragazzo avesse manifestato l’intenzione di restare il Milano non lo avrebbe accontentato».

Il vostro Cerri intanto ha segnato alla prima con il Lanciano…
«Appena ho appreso del gol di Alberto ho gioito, è un ragazzo d’oro che merita tutti i migliori successi. Abbiamo scelto di mandarlo a giocare a Lanciano, dove può avere maggiore continuità di rendimento. Speriamo che possa crescere ancora, segnando tanti gol e imparando a stare in gruppo, capire e superare le difficoltà. Sono certo che farà una grande stagione in modo tale da tornare a Parma più forte di prima. Crediamo molto in lui cosi come in Josè Mauri che potrà solo migliorare sentendo i consigli di un grande uomo come Roberto Donadoni. Ha voglia di emergere e sono convinto che si ritaglierà il giusto spazio considerando che alla sua prima vera stagione da professionista. Senza dimenticare Stefan Ristovski e Gregoire Defrel, il primo a disposizone di Donadoni, il secondo al Cesena. Sono tutti ragazzi di cui sentiremo parlare».

Quest’anno avete affidato la conduzione della formazione Primavera ad una vera istituzione come Hernan Crespo. Sensazioni dopo questi primi mesi?
«Siamo molto contenti di lui, si è messo in gioco partendo dalla Primavera. In soldoni parte da zero, necessita di tempo per immedesimarsi nella nuova realtà ma lo sta facendo con voglia e abnegazione. Cerchiamo di dargli tempo. Lui si sta rapportando molto bene, serve consapevolezza, chiaramente ha capito che sono giovani e non è la prima squadra. Sa che lo aiuteremo in tutto, sta facendo esperienza. E’ un ragazzo intelligente, che ascolta in consiglie vuole confrontarsi in tutto. Ripongo grande fiducia in lui e nel suo operato».