2014
Parma, Ghirardi: «Noi esclusi? E il City e PSG allora?»
Il patron del club emiliano all’attacco: «Questangoscia mi fa passare la voglia di fare calcio».
PARMA GHIRARDI – Ci ha messo poco il Parma a passare dalla gioia alla rabbia. Dopo l’assalto sul campo alla qualificazione per l’Europa League, il club emiliano deve fare i conti con la licenza Uefa negata per 300 mila euro di ritenute Irpef che dovevano essere pagate entro il 31 marzo e che, invece, sono state pagate entro il 30 giugno: «Sto vivendo male questa situazione, non riesco a capire cosa sia successo. In questi anni sono stato molto vicino alla Lega, facendo anche il consigliere, mi sono sempre confrontato con la Figc e sono stato rispettoso delle regole. In 7 anni di presidenza del Parma non sono stato ripreso nemmeno una volta dagli organi di controllo. È quest’angoscia che mi fa passare la voglia di fare calcio. Non vorrei che si pensasse che a Parma, che vanta i tifosi migliori d’Italia per fair play, ci accontentiamo di tutto. I 20 mila allo stadio e i 100mila abitanti meritano rispetto e invece stanno vivendo giorni terribili per una situazione paradossale», ha dichiarato il presidente Tommaso Ghirardi, come riportato da “La Gazzetta dello Sport”.
QUESTIONE INTERPRETATIVA – Il patron del club emiliano ha poi spiegato il nodo del problema e tirato in ballo anche Manchester City e Paris St Germain: «Ho interpellato giuristi e fiscalisti di fama, che mi hanno detto che quando viene effettuato un prestito non bisogna pagare le ritenute. Si tratta di anticipi che abbiamo dato a dieci calciatori, relativi a incentivi all’esodo che matureranno solo al 30 giugno. È un problema interpretativo, che mai era stato riscontrato nella storia delle licenze Uefa. Poteva essere l’occasione per chiarirlo definitivamente. Mi auguro che non ci siano giochi dietro questa banale contestazione. So solo che il Manchester City e il Psg per irregolarità bilancistiche da 200 milioni hanno evitato l’esclusione dalla Champions pagando una multa da 60 milioni e con qualche altra limitazione. Allora qualcuno mi spieghi com’è possibile escludere un club per 300mila euro. Va contro il buon senso. Comunque, ho piena fiducia nell’Alta corte e spero che faccia giustizia».