2015
Parma, rabbia Lucarelli: «Hanno pagato solo tifosi e lavoratori»
Il capitano ducale: «Ghirardi e Leonardi l’hanno scampata»
«Il Parma in questa categoria non ha alternative alla vittoria, lo dico senza presunzione e con grande rispetto per i nostri avversari. Sono entusiasta di rivivere la provincia, ma voglio che sia chiaro sin da subito: in Serie D siamo solo di passaggio». Determinazione e idee chiare: Alessandro Lucarelli, capitano del Parma, riparte con entusiasmo dalla Serie D. Con un solo obiettivo: vincere. «In città – spiega ai microfoni de Il Fatto Quotidiano – si respira un’aria pulita, elettrizzante. Il nuovo Parma è una società fatta da parmigiani che vogliono fare del bene alla loro comunità. Altrettanto in campo e dietro le scrivanie, dove siedono persone che di questi colori hanno scritto pagine di storia: i loro nomi sono una garanzia per tutti».
L’AFFONDO – Poi, la stoccata all’ex dirigenza: «Due fallimenti nel giro di pochi anni sono un privilegio riservato a pochi, mettiamola così. A Parma momenti bellissimi e successi straordinari sono stati offuscati da tante, troppe delusioni. A subire, come sempre, sono coloro che ancora vivono il calcio come una passione. Non mi serviva tempo per capire quanto è successo, ho sempre saputo chi ha rovinato il Parma. A pagare per tutti siano stati tifosi e lavoratori, i più indifesi. Noi domenica siamo andati a Arzignano mentre l’ex direttore sportivo Leonardi ora è a Latina, a fare il mercato in Serie B. Nulla gli è accaduto e lo stesso vale per Ghirardi, che sta comodamente a casa sua».
IL MIO GESTO – «E’ stata una scelta affettiva. Sono qua da otto anni – prosegue Lucarelli – mi trovo bene con la mia famiglia e stiamo pensando di rimanere a vivere in città. E poi lo dovevo ai tifosi, che tanto hanno sofferto negli scorsi mesi e che necessitano di punti fermi da cui ripartire. A 38 anni ho avuto ciò che meritavo dalla mia carriera, non mi interessava andare a caccia dell’ultimo contratto da professionista. Offerte? Qualche interessamento c’è stato, ma già lo scorso inverno avevo detto che avrei concluso la mia carriera in Emilia. Nonostante il pressing asfissiante di Cristiano, che mi voleva al Tuttocuoio».