Presidente della Repubblica cercasi: e se la risposta venisse dal calcio?
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Presidente della Repubblica cercasi: e se la risposta venisse dal calcio?

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L’imbarazzante balletto sull’elezione del Presidente della Repubblica non è ancora finito: chissà che una volta non sia il calcio ad aiutare la politica…

Una settimana piena di balletti, nomi e strategia per non eleggere il nuovo Presidente della Repubblica. Cinque giorni e sei votazioni non sono stati sufficienti per convergere su uno straccio di nome condiviso quanto basta per la fumata bianca. Dopo decenni in cui il calcio ha sempre e solo chiesto aiuti alla politica, forse è arrivato il momento di sdebitarsi: ecco, tra il serio e il faceto, i cinque candidati ideali (in rigoroso ordine alfabetico) per ereditare il ruolo di Sergio Mattarella.

ADRIANO GALLIANI

L’uomo delle trattative impossibili e dei trionfi continentali, il Dottore sa come districarsi in mezzo ai poteri forti. Con classe e stile, ma non fatelo esultare perché potrebbe perdere immediatamente l’una e l’altro. Unica controindicazione, i quaranta anni di Berlusconismo e la posizione da senatore schierato che la sinistra critica (ammesso esista ancora in Parlamento) potrebbe non gradire.

ROBERTO MANCINI

Se uno dei requisiti principali è quello di saper incarnare e unire il popolo italiano, beh allora non troveremo niente di meglio rispetto al nostro Commissario Tecnico. Con quel ciuffo alla Conte (Giuseppe eh, non Antonio) capace di intercettare il consenso femminile e con quel fascino tutto latino che senza dubbio non ci farebbe sfigurare in giro per il mondo.

GIUSEPPE MAROTTA

Ecco, in termini di competenze e conoscenze dirigenziali e amministrative, chi meglio del buon Beppone? Nessuno, probabilmente. Leader perfetto di un governo tecnico e al contempo figura ideale che raccoglierebbe l’apprezzamento super partes, da destra a sinistra. Per un’elezione bulgara più che italiana.

CARLO MAZZONE

Il nonno di tutti, l’uomo che chiunque vorrebbe abbracciare e dal quale farsi raccontare qualche aneddoto dal passato. Sor Carletto è amato trasversalmente, una passione bipartisan da assecondare con la sua proverbiale schiettezza e semplicità. Pensate che spettacolo sarebbe vederlo correre, sbraitare ed esultare per i corridoi del Quirinale dopo le consultazioni…

DINO ZOFF

Insomma, se vogliamo affidare il Paese in mani sicure, quale miglior idea? Affidabilità, freddezza e quella sana sobrietà friulana che trasuda sicurezza e onestà. D’altra parte non è un caso che il portierone del Mundial ’82 abbia realmente ricevuto qualche preferenza in questa settimana: e allora forza ragazzi, qualche centinaia di voti in più e potremmo davvero esaudire un sogno. E grazie al calcio salvare la faccia, o quel che ne resta, della politica italiana…