Psg Bayern, Donnarumma, Coman e gli altri protagonisti
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Psg Bayern, Donnarumma, Coman e gli altri protagonisti

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Kylian Mbappé

Tutti i protagonisti della sfida tra PSG e Bayern Monaco, gara d’andata degli ottavi di finale di Champions League

Psg-Bayern, andata degli ottavi di Champions League, ha confermato l’importanza di avere certi giocatori quando le partite sono così importanti. Non sono valutazioni assolute, naturalmente, perché con la regola in vigore che sminuisce l’importanza dei gol in trasferta, perdere o vincere 0-1 non è più un risultato così condizionante. Ma è possibile che fra tre settimane, un tempo lunghissimo nel quale possono succedere un mare di cose, i 3 protagonisti per parte che andiamo a scegliere per raccontare la gara di ieri produrranno tutta un’altra storia. O forse no.

1) Donnarumma. Come parare molto il difficile e farsi sorprendere sul gol di Coman con una certa goffaggine. L’ex milanista è lento nello scendere a terra. Non è la prima volta e così rischia di passare per un gaffeur quale non merita di essere, alla luce anche degli interventi fatti in partita. O in Germania sarà impeccabile, o finirà sul banco degli imputati.
2) Sergio Ramos. Ha fornito l’immagine plastica di cosa significhi possedere esperienza e carattere da Chanmpions League. Nella fase iniziale dell’incontro, con un Psg troppo schiacciato in area, ha preso palla, è avanzato con la sicurezza di chi sa di essere carismatico e poi l’ha ripassata indietro accorgendosi che nessuno si stava muovendo in avanti, non senza accompagnare il passaggio con un atteggiamento plateale. Sensazione: a Monaco sarà l’ultimo ad arrendersi, se lo si dovrà fare. E comunque gesticolerà anche lì per lanciare messaggi al mondo.
3) Neymar. Si prende una bella sbracciata da Pavard, resta a terra molto e si va subito a vendicare su Kimmich. Graziato dall’arbitro, che capisce la versione brasiliana della par condicio e la rispetta, si ripete sempre sullo stesso giocatore a 5 minuti dal termine e stavolta il giallo se lo prende. Fallo duro, con dentro una quantità di frustrazione notevole, anche perché l’unica giocata veramente importante ha propiziato il gol di Mbappé, annullato dal Var. Per il resto, una gara di scatti senza incidere mai davvero.
4) Upamecano. Prima del gol di Coman, esattamente a 3 minuti dall’episodio che ha deciso il primo anno, il gigante al centro della difesa si produce in una diagonale che va a smorzare un taglio di Neymar davanti a Sommer. Primo vero tentativo a inizio ripresa da parte del Psg di far capire che in partita c’era anche il padrone di casa, assai intimidito davanti alla consistenza granitica dell’ospite.
5) Pavard. Lui al ritorno non ci sarà perché si è speso opportunamente il secondo giallo su Messi, che stava pericolosamente entrando in area con l’aria di chi avrebbe firmato il pareggio. Il francese si è più che ben comportato. Diagonali sullo scatenato Nuno Mendes; muro su tiro a colpo sicuro proprio di Messi; colpo di testa su angolo deviato da Donnarumma anticipando difensori avversari e due compagni pronti ad identica battuta. Ha lasciato un segno in tanti episodi, sulla vittoria del Bayern in terra di Francia c’è la sua griffe.
6) Coman. L’ex più annunciato del mondo, l’autore del gol che nella finale di 3 anni fa ha spezzato in finale il sogno del Psg di diventare campione d’Europa, si ripete e non esulta. E forse, ai parigini, fa persino più male così, fa pensare maggiormente al perché abbiano fatto a meno di uno come lui. Chi non ci pensa, o comunque non ha nostalgie di sorta, è il rude Kimpembe, che lo elimina dalla partita non accettando l’ennesimo slalom di un Kingsley imprendibile. Vedendolo ieri, Stephen King ne sarebbe stato orgoglioso: A volte ritornano sembra scritto per lui.