Questione di stile: fantasie ed orrori delle maglie mondiali - Calcio News 24
Connect with us

2014

Questione di stile: fantasie ed orrori delle maglie mondiali

Avatar di Redazione CalcioNews24

Published

on

campos

Pixel, animali e viaggi psichedelici: la sfilata delle maglie dei Mondiali

MONDIALI 2014 MAGLIE – L’edizione dei Mondiali di calcio pronta a partire in Brasile vede tra gli aspetti passati sotto silenzio, surclassato da fuoriclasse attesi, grandi assenti, epidemie e pronostici, un diktat che ha fatto storcere il naso ai più attenti appassionati ed osservatori delle divise, una minaccia col timbro della FIFA dal nome di monocolore. E se nella mente del tifoso rimane perlopiù la maglia (gli Azzurri, i Bleus e gli Orange per dirne tre) qualcosa si rovina se si va ad imporre il colore dei calzoncini: niente più Argentina coi pantaloncini neri, stesso discorso per la Germania, e Italia totalmente in azzurro; il tutto in nome della nuova impellente urgenza che risponde al nome di tinta unita. Facezie? Neanche per sogno, provate voi ad immaginare Tardelli che corre ed urla con addosso un completo tutto azzurro, non viene naturale. A dirla tutta, sul piano del regolamento, non è cambiato niente formalmente, sta di fatto che molti dei completi presentati in vista del Mondiale fanno registrare l’assenza dei consueti abbinamenti tra maglia e pantaloncini prendendo più che mai alla lettera le indicazioni della FIFA. Al di là di questa costrizione cromatica i prossimi Mondiali mettono comunque in luce trovate curiose e svolte piuttosto originali sul piano delle maglie. Partiamo da due Nazionali africane, entrambe a marchio Puma: Camerun e Ghana porteranno in campo divise fortemente legate alla tradizione coi classici colori impreziositi da disegni, naturalmente dei leoni tono su tono nel caso dei Leoni Indomabili del Camerun, e con un colletto nero arricchito dai colori vivaci della bandiera per quanto riguarda il Ghana. 

PASSIONE TRICOLOR – Spostandoci nel continente americano troviamo il Messico, sempre prodigo di divise peculiari, che propone col supporto di Adidas disegni diversi tra prima e seconda maglia: saette bianche e rosse nel caso della prima divisa, sul classico verde, e un ritorno alla tradizione con il rosso per la divisa alternativa. In questo caso è da sottolineare come, in un passato ormai remoto, il Messico abbia già indossato una maglia rossa e come dunque si tratti di un’operazione volta a risvegliare la passione del popolo messicano ed il legame con la storia del Tricolor.

SPAGNA INEDITA – Venendo al vecchio continente ci troviamo di fronte a scelte piuttosto innovative, in testa quella relativa ai campioni del Mondo in carica. La Spagna infatti è più Roja che mai: pantaloncini e calzettoni non saranno in blu, più o meno scuro come al solito, ma ricalcheranno il colore della maglia. Gli unici inserti ad interrompere il total red saranno color oro, stemma compreso. Rivoluzionaria, ancor più della prima maglia, è la seconda creazione: nero e giallo fluorescente vanno a creare un look davvero inedito per la Nazionale iberica. Un passo verso est e incontriamo la Francia, notando come Nike abbia creato una divisa con colletto a polo dalla vestibilità molto aderente, una scelta piuttosto bizzarra pensando allo scopo delle magliette e più comune per altri contesti, non a caso in molti hanno scomodato il rugby come riferimento per la maglia dei Bleus (bleu molto scuro peraltro).

GHEPARDI ED ASTRONAUTI – Altre curiosità, in questo caso puri vezzi a livello grafico, riguardano Iran e Russia. Nel primo caso Uhlsport ha sfruttato al massimo un simbolo evocativo come quello del ghepardo inserendolo tono su tono sia sulla prima bianca che sulla seconda maglia, rossa. La Russia invece, con Adidas, ha voluto esaltare la storia sovietica in ambito spaziale arricchendo la prima divisa col profilo dell’obelisco dedicato proprio ai cosmonauti russi situato a Mosca. Non può mancare un riferimento agli azzurri, nello specifico alla seconda maglia della Nazionale italiana: Puma ha optato per un inedito gessato andando a rendere del tutto unica nella storia della Nazionale tale seconda divisa, dopo opzioni più classiche (totalmente bianche o con banda azzurra).

Italy+2014+World+Cup+Away+Kit+(1)

UN PO’ DI STORIA – Se a tener banco nel prossimo Mondiale, come detto, sarà l’esigenza tanto criticata del monocolore scavando nel passato della manifestazione iridata possiamo scovare vere e proprie maglie cult rimaste impresse nella mente dei tifosi, in bene o in male che sia, come vere e proprie icone. Esempio positivo, esteticamente così come nei risultati in campo, appare quello relativo alla Germania durante Italia ’90 (Germania Ovest, per meglio dire): l’idea di ripercorrere i colori della bandiera lungo la stessa divisa bianca con un inedito motivo geometrico ha fatto scuola, portando inoltre fortuna alla compagine tedesca vittoriosa in quel Mondiale. Meno fortunati esteticamente risultarono gli esperimenti fatti sull’improbabile maglia dell’Unione Sovietica con la parte superiore invasa da inspiegabili pixel e sulla divisa away della stessa Germania Ovest. 

.2Q==

STELLE STRISCE E DELIRI – Con un salto nel tempo di 4 anni raggiungiamo USA ’94 con tutta l’amarezza da finale persa che ne consegue e scopriamo come l’edizione americana sia stata prodiga di magliette bizzarre: la parte del leone la giocano i padroni di casa con una divisa blu con effetti jeans costellata da stelle bianche di varia grandezza. Solo gli americani, insomma. Merita però una pagina apposita il portiere messicano Campos, l’estremo difensore col vizio del gol puntò sulla scelta di abbagliare gli attaccanti avversari con una psichedelica (eufemismo) maglia gialloneraverdefucsia ed un design totalmente schizofrenico e casuale. Un portiere che giocava spesso in attacco e disegnava magliette da art attack estremo: cosa chiedere di più?

USA 94 AwayM.

FUOCO E FIAMME – Messico che regala ancora gioie quattro anni più tardi, nei Mondiali francesi del 1998, presentandosi con una maglia col classico verde ed una sorprendente raffigurazione in verde molto più scuro comprendente la divinità azteca Tonatiuh: meno abbagliante della divisa di Campos ma sicuramente buona per intimorire gli avversari. Nota di merito anche per il Giappone, con Kawaguchi a infiammare le folle, e per la sorprendente Croazia.

pa photos t the 15 worst world cup kits photos 2705j.

MANCA QUALCOSA – Balzo in avanti fino al 2002 e si scopre un Camerun all’avanguardia nella creazione delle maglie, tanto all’avanguardia da sorbirsi la reprimenda della solita impassibile FIFA: giocare senza maniche non si può, ecco che Eto’o e compagni si trovarono costretti ad inserire una maglietta nera sotto a quella, appunto priva di maniche, inizialmente ipotizzata. In un contesto fatto di maglie sempre più scontate e banali, una vera boccata d’ossigeno. Anche le successive edizioni del Mondiale, 2006 e 2010, non hanno brillato per offerta di maglie eccentriche o comunque originali. Parziale eccezione furono i giapponesi, sempre pronti ad osare, e la Danimarca con delle enigmatiche strisce pedonali ad attraversare la classica divisa rossa.

9k=