Una virtù imparare dagli errori - Calcio News 24
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2015

Una virtù imparare dagli errori

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reina napoli aprile 2014 ifa

Pepe Reina torna a Napoli e fa felici i tifosi partenopei: il presidente Aurelio De Laurentiis rilancia le sue ambizioni

Pepe Reina torna al Napoli dopo un solo anno di separazione: il portiere spagnolo lascia il Bayern Monaco ed approda nuovamente all’ombra del Vesuvio con un contratto triennale, firmato negli uffici della Filmauro con il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, non prima di aver sostenuto e superato le visite mediche nella clinica capitolina Villa Stuart.

L’ERRORE DELLA SCORSA ESTATE – L’unico grande sbaglio imputabile al presidente partenopeo (tutto il resto ha altri colpevoli già lontani ora da Napoli), quello di aver perso Reina per una cifra decisamente abbordabile e troppo grossolanamente: è stata sottostimata una perdita di tale incidenza dal punto di vista sia sportivo che caratteriale e dunque sotto il profilo della personalità. Lo spogliatoio ha perso la guida, quella leadership di Pepe Reina non rintracciabile in alcun altro collega facente parte della rosa del Napoli 2014-15: ragion per cui la squadra ha sistematicamente tremato nei momenti chiave della sua stagione e fallito i suoi obiettivi. Su tutti l’irripetibile occasione di una semifinale europea contro una modesta squadra ucraina e quell’orizzonte poi svanito della tanto agognata finale di Varsavia.

IL VUOTO DIETRO – Il resto lo hanno fatto le alternative e la sovrastima delle stesse: Rafael – peraltro reduce dalla rottura del legamento crociato, scelta scellerata quella di affidargli i pali della porta partenopea nel playoff di Champions League con l’Athletic Bilbao, sfida da 40 milioni disputata con un portiere fermo da mesi e dunque ancor più insicuro di quanto già lo sia per natura – ed Andujar non sono portieri all’altezza del Napoli né godono di valori tecnici e spalle tanto larghe da raccogliere l’eredità di Pepe Reina. La sensazione è stata proprio quella di un enorme vuoto. Costato caro se si pensa agli obiettivi sfumati: detto della clamorosa finale mancata, sul medio-lungo periodo le continue mancanze dei due portieri hanno dilapidato quei punti necessari per piazzarsi (oggettivamente senza troppi patemi d’animo) al terzo posto della Serie A ed avere la chance di accedere alla prossima Champions League. Responsabilità da dividere con un tecnico tanto esperto quale Benitez: superficialità inconcepibile.

IL RITORNO DI REINA – E l’implicita ammissione di colpa dei vertici del Napoli. E’ ora però di guardare avanti, non fossilizzarsi sugli eventi accaduti e dunque applaudire alla scelta di De Laurentiis: è una virtù davvero poco comune quella di apprendere dai propri errori ed ammetterlo serenamente con i fatti. Il grande ritorno di Pepe Reina ha tutti i crismi dell’operazione perfetta: poco da aggiungere sul valore del portiere e sul ruolo all’interno dello spogliatoio, da approfondire invece tre aspetti ulteriori. La fame e l’ambizione del portiere spagnolo, l’incontenibile voglia di fare ritorno in quella Napoli intesa come squadra e città (che storia!) nonché il simbolo che il suo nuovo approdo al Napoli potrà rappresentare per gli indecisi: tradotto, i vari Higuain, Albiol e compagnia hanno un argomento in più da aggiungere sul piatto della bilancia che porta alla permanenza. Un argomento che di nome fa Pepe e cognome Reina. Una certezza, anche sulle rinnovate ambizioni di Aurelio De Laurentiis.