Roma, Garcia: «Qui vogliono vincere, ma serve tempo» - Calcio News 24
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2013

Roma, Garcia: «Qui vogliono vincere, ma serve tempo»

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garcia rudi 2013 (mezzobusto) ifa

L’allenatore giallorosso è molto cauto: in suo supporto ci sarà un gruppo di giocatori esperti

ROMA GARCIA – Intervistato quest’oggi da “La Repubblica”, l’allenatore della Roma Rudi Garcia ha parlato della propria nuova avventura in giallorosso: sarà il primo francese a sedere su una panchina di Serie A. Per lui le aspettativa sono alte, ma il tecnico preferisce andarci per il momento davvero con i piedi di piombo. 

EMPATIA – «Io primo francese in A? Giusto. Deschamps arrivò sulla panchina quando la Juve era in Serie B. Cosa significa? Che la Francia non ha mai fatto molto per illuminare i suoi tecnici, anche se ora le cose sono cambiate. Io dico che un allenatore deve esprimersi, farsi capire, comunicare. A più livelli. Non c’è solo il mondo dentro, ma anche quello fuori. Deve interpretare vari ruoli. Essere padre, capo, fratello, difensore. E soprattutto deve amare i suoi giocatori, ricordarsi chi sono e cosa possono diventare. Senza mettersi in competizione con loro», le parole di Garcia.

PALLOTTA E I SAGGI – «La proprietà della Roma? Sono andato a conoscere il presidente Pallotta a New York. In quattro giorni la mia vita è andata rapida. Ho trovato una persona umana, interessata allo sviluppo del marchio, che lavora con un grande staff. Vuole vincere, chiaro, ma ci vuole tempo. E’ mia abitudine scegliere un gruppo di giocatori, 5-6, con cui lavorare e gestire il comportamento e le difficoltà dell’intero gruppo. Prima li scelgo e li nomino, dopo lo racconto alla stampa. Non sono tipo che sussurra ai giornali cose che ancora non ho detto nello spogliatoio. Nel mondo di oggi si sceglie e si cambia. Vince chi è più duttile, chi si adatta, bisogna essere capaci di rinnovarsi, non avere paura di fare nuovi incontri. Avere esperienze diverse è una ricchezza, non una debolezza».