2014
Roma, Ottavio Bianchi: «Garcia è un ottimo comunicatore»
Ecco le parole dell’ex tecnico della formazione giallorossa
SERIE A ROMA BIANCHI – Posizionata in un ottimo secondo posto viste le premesse di inizio stagione, la Roma di Rudi Garcia spera nel briciolo di speranza rimasta per poter conquistare lo scudetto, anche se la Juventus di Antonio Conte è distante otto punti a sei gare dalla fine. Un commento sulla formazione giallorossa è stato fornito da Ottavio Bianchi, tecnico della formazione capitolina dal 1990 al 1992, a As Roma Membership: «La gara con l’Atalanta? Una sfida tra due protagoniste di questo campionato. Dalla Roma nessuno avrebbe previsto questo gioco e questo entusiasmo. Per l’Atalanta è la stagione dei record per la sua storia. La sconfitta della scorsa settimana però credo sia indi-cativa. Per le cosiddette squadre di provincia le motivazioni contano moltissimo, non vorrei che dopo il traguardo raggiunto sia sopraggiunto un po’ di naturale rilassamento e quindi tutto diventerebbe più facile per la Roma. Non sarà facile portare a casa il risultato se l’Atalanta si presenterà all’Olimpico concentrata. Ma se la Roma vuole raggiungere certi risultati nei prossimi anni, dovrà abbandonare la mentalità di prime linee e riserve, sarà necessaria quindi una turnazione tra chi scende in campo e chi è fuori. Colantuono? All’Atalanta ha fatto meglio di tutti. È l’allenatore giusto per questa società. In questo campionato è andato a gonfie vele»
LE PAROLE DI BIANCHI – Continua il classe 1943: «La Roma? A mio parere ha fatto quello che poteva. Forse l’unico neo è stato aver preso consapevolezza della propria forza troppo tardi. Dall’esterno si vede che è stato fatto un gran bel lavoro, mai una polemica, tutto accolto nella massima serenità. La Juve ha qualcosa in più? È abituata a vincere. Partita dopo partita, giocando bene o meno bene, una vittoria dopo l’altra. Garcia? Non lo conoscevo prima, ma è stato molto bravo nel tra-smettere entusiasmo e voglia di fare bene a tutto il gruppo. Oltre che essere un buon tecnico ha una dote determinante nel calcio moderno: è un ottimo comunicatore. I punti di forza? Sono stati fatti ottimi inserimenti, infatti c’è una organizzazione difensiva eccellente. All’inizio del campionato era facile: la squadra giocava senza una punta vera e propria, ma con l’inserimento di Florenzi e Gervinho che al bisogno rientravano e coprivano. Ora con Destro qualcosa è cambiato, ma nonostante sia una punta vera, l’organizzazione difensiva non ne ha risentito. È un ulteriore miglioramento, un’evoluzione positiva. Possibili inforzi? Non è compito mio. Solo l’allenatore che vede i suoi giocatori tutti i giorni sa punti di forza e e quelli deboli del suo gruppo. Non sta a me dare consigli»