Scolari: "Voglio allenare ai Mondiali del 2014 in Brasile" - Calcio News 24
Connettiti con noi

2009

Scolari: “Voglio allenare ai Mondiali del 2014 in Brasile”

Pubblicato

su

Luiz Felipe Scolari è uno degli allenatori più esperti in circolazione, soprattutto quando si tratta di costruire un progetto intorno ad una nazionale. Tra i suoi risultati migliori, ricordiamo la vittoria del Mondiale del 2002 col Brasile, il secondo posto col Portogallo ad Euro 2004 e le semifinali sempre col Brasile ai Mondiali del 2006, oltre a due Copa Libertadores con due società  distinte.

Adesso Scolari allena il Palmeiras, ma ai microfoni del sito ufficiale della Fifa confessa di voler tornare sulla panchina di una selezione per i Mondiali del 2014 in Patria: “Il mio contratto scade nel 2012. Dopodichè penso di essere pronto per un’altra sfida sulla panchina di una nazionale durante le qualificazioni e poi terminare la mia carriera con i Mondiali del 2014 in casa mia. Non c’è altra competizione come un Mondiale. Il coinvolgimento che c’è con le altre squadre, il contatto con gli altri allenatori e l’amicizia che si forma ai seminari e congressi è fantastica. Sicuramente mi ritiro dall’attività  di allenatore dopo il 2014, a prescindere dalla partecipazione al Mondiale o meno. Rimarrò nel mondo del calcio, forse come direttore tecnico o direttore generale, ma non voglio esserci ogni giorno a lavorare sul campo come ora”.

Tornando sulla sua parentesi al Chelsea, Scolari mastica amaro e attacca la dirigenza dei Blues: “Quando in Europa arriva un allenatore sudamericano, si mette sempre in dubbio i suoi metodi di lavoro. I miei non erano certo molto inglesi. In Sud America lavoriamo molto sulle cose base. E’ uno dei motivi per cui non sono rimasto. Io però ho continuato col mio lavoro e so che alcuni giocatori sono migliorati grazie a questo. Guardate Anelka, non giocava mai e poi diventa il capocannoniere del Chelsea. Ashley Cole non riusciva manco ad usare il destro e poi ci ha pure segnato. Kalou sapeva solo correre, ora sa anche dribblare. Poi c’è Drogba, che aveva un problema serio al ginocchio e ora sta meglio grazie a me”.