Emergenza esterni, ma l'Atalanta ha Soppy: un jolly messo a prendere la polvere
Connettiti con noi

Atalanta News

Emergenza esterni, ma l’Atalanta ha Soppy: un jolly messo a prendere la polvere

Pubblicato

su

L’opportunità dell’esterno francese dell’Atalanta Soppy di dimostrare il proprio valore sulla fascia a pieno regime nel rush finale

Il reparto esterni dell’Atalanta non è mai stato così corto per quanto concerne gli infortuni: con Hateboer e Ruggeri fuorigioco rimangono soltanto Maehle, Zappacosta e soprattutto Soppy, con quest’ultimo avente una chance di giocarsi ciò che non ha potuto dimostrare.

Soppy sarà anche passato da jolly a oggetto misterioso, ma non è certamente l’ultimo degli arrivati mostrando di avere quelle caratteristiche offensive che potrebbero dimostrarsi utili alla causa: su tutti quello di saltare l’uomo sfruttando la sua velocità e trovarsi anche in certi momenti più in area di rigore, nonostante difensivamente ci siano lacune che hanno bisogno di essere tappate.

È ancora il miglior esterno che abbia prodotto statisticamente più assist, e quei cinque mesi di stop per lui hanno notevolmente pesato anche sui pochi minuti che Gasperini li ha concesso, lasciando spazio ad un promettente Ruggeri: scelta che ha pagato, ma fare paragoni tra i due sul fatto che uno sia meglio dell’altro è quasi impossibile. Un conto è avere quel tempo dato all’esterno di Zogno permettendogli, giustamente, di sbagliare e imparare, un altro è il caso del numero 93 nerazzurro: messo a prendere la polvere, schierarlo in un contesto difficile per poi giudicarlo inadatto.

Dalla Fiorentina in poi il rush finale di stagione può diventare importante per lui, anche utilizzarlo a partita in corso più volte, dandogli la possibilità di essere valutato in maniera più oggettiva: positivo o negativo, ma comunque un bilancio più idoneo. L’Atalanta ha fatto un grande investimento su di lui, e Soppy ha le carte in regola (aspettando il campo) per smentire molte critiche, a patto che ci sia impegno reciproco: da parte sua, e dalla dedizione di Gasperini di continuare a costruire ciò che di interessante aveva portato all’inizio.