Moretti: «Futuro? Non da allenatore»

Il difensore sugli scenari a breve e lungo termine

Sono due gli obiettivi di Emiliano Moretti per la prossima stagione: ritagliarsi uno spazio da protagonista nel Torino e di conseguenza un posticino in Nazionale per gli Europei. Si preannuncia una stagione interessante per il difensore granata, che dal ritiro ha fatto il punto della situazione, come riportato da Tuttosport: «Siamo partiti con il piede giusto, si nota già un bell’affiatamento. I nuovi arrivati si stanno progressivamente integrando e hanno dimostrato di avere le testa giusta mettendosi a completa disposizione dello staff tecnico e del gruppo. Ogni anno cambia qualche giocatore e di conseguenza cambiano le caratteristiche tecniche con cui poi ognuno di noi si deve rapportare. Ma sono convinto che anche stavolta, nonostante le difficoltà di un campionato sempre più competitivo, tireremo fuori il meglio da questa squadra e magari centreremo risultati ancora migliori. Non ho la minima intenzione di mollare il mio posto. Io come diretto concorrente ho un giovane molto bravo, Gaston Silva. È un ragazzo di talento, sa comportarsi bene sia da centrale che da esterno, è giusto che ci sia tanta concorrenza in tutti i ruoli». 

LA CHANCE – Etichettato come uno dei leader del Torino, Moretti ha parlato dell’addio di Matteo Darmian, trasferitosi al Manchester United: «L’ho sentito, l’ho salutato e gli ho augurato tutto il bene possibile perché se lo merita. Ha fatto tantissimo per questa società, sia in campo che fuori. D’altronde è una splendida persona oltre che ottimo calciatore».

PROSPETTIVE – Il futuro, invece, non sarà da allenatore: «Non mi sento in grado di svolgere una professione del genere, non mi ci vedo. Restare nel calcio sì, magari con un ruolo che possa essere utile ai giovani, ai ragazzini. Vorrei poter trasferire la mia esperienza in qualche modo alle nuove leve ma devo capire come», ha spiegato Moretti, che però per il futuro a breve termine pregusta il ritorno in Nazionale: «Se sono arrivato in azzurro il merito è del lavoro che ho fatto al Torino. Ho sfruttato ciò che di buono ha saputo esprimere questo collettivo».