Trapattoni: «Juventus, prendi Goetze» - Calcio News 24
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2015

Trapattoni: «Juventus, prendi Goetze»

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E sul ct Conte: «Deve avere elasticità critica»

Nel calcio c’è una regola: una squadra che vince non va cambiata. Eppure la Juventus è costretta a farlo, avendo perso Andrea Pirlo, Carlos Tevez e Arturo Vidal. Rinnovamento in corso, dunque, per la squadra di Massimiliano Allegri, che però resta la favorita nella corsa per lo scudetto secondo Giovanni Trapattoni: «Si cambia per restare competitivi. E poi l’Avvocato mi diceva una cosa… “I giocatori passano, la Juve resta”. Inter e Milan stanno ricostruendo, Lazio, Roma e Napoli sono già forti, ma la Juve è in vantaggio, anche per l’ambiente: non ci sono le polemiche romane o di altre parti, tutto resta confinato e protetto nella cintura piemontese», ha dichiarato l’ex allenatore bianconero, che a La Gazzetta dello Sport ha promosso l’idea del tridente, purché Allegri sappia trovare gli equilibri giusti.

IL 10 – Trapattoni, che è soddisfatto per il colpo Paulo Dybala, ha parlato poi della caccia bianconera al trequartista, spingendo la candidatura di Mario Goetze: «Fa tutto, il 10 e l’attaccante esterno abituato a tagliare e andare in gol. Ma ricordiamo che non c’è campionato tatticamente difficile come quello italiano».

IL SALTO – L’allenatore si è preso poi qualche merito circa l’esplosione di alcuni suoi ex giocatori: «Allegri ha fatto esperienza e ora ha dimensione internazionale. Qualche merito l’avrò pure io se lui, Conte, Pioli, tutti miei ex giocatori, sono diventati bravi tecnici… Oh, mi raccomando, si sono fatti da soli, ma hanno appreso anche dal mio calcio. L’ho avuto per pochi mesi al Cagliari, era un po’ stretto nei miei schemi, lui voleva giocare. Con Cellino l’abbiamo accontentato. Tecnicamente forte, tatticamente intelligente. Pioli? L’ho preso che era un ragazzino di 17 anni, mi piaceva, da centrale sapeva trasformarsi in laterale. Ha sofferto ma è cresciuto, lo sento anche da come parla, è concreto, fa giocar bene».

ELASTICITA’ – Trapattoni ha poi parlato della delicata situazione di Antonio Conte, fornendogli qualche consiglio: «Antonio deve abituarsi ad avere più elasticità critica. Quando vinci, tutto va bene e sei circondato da elogi. Quando va meno bene, però, ricevi attacchi anche ingiustificati: che colpa ne ha se può convocare 30 giocatori su 100?».

GLI SCENARI – Infine, sul suo futuro: «Dipende dalle proposte. Ne avevo qualcuna da posti “pericolosetti”: ho preferito dire no, per la famiglia. La Nazionale ti darebbe più possibilità di programmare. Io comunque ci sono, ancora lucido, e studio i colleghi più giovani e il calcio di oggi. Sempre».