Vedi Bilbao e poi... - Calcio News 24
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2014

Vedi Bilbao e poi…

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Diamo un’occhiata all’Athletic Bilbao, avversario del Napoli nel preliminare di Champions League

ATHLETIC CLUB DE BILBAO – Chi non conosce l’Athletic Bilbao è bene che si fermi a questo punto e cambi sport oppure si dedichi all’eremitaggio. L’Athletic Bilbao è una delle squadre più utopistiche dell’intero panorama mondiale, tant’è che è arrivata ai preliminari di Champions League con una formazione di soli giocatori baschi. Lo sapete, non fate finta di nulla, l’Athletic Club de Bilbao non schiera giocatori che non provengano dai Paesi Baschi – intesi non come regione ma come area geografica, per questo anche la zona di Bayonne in Francia può produrre elementi per l’Athletic. Questo significa bacino d’utenza ristretto ma anche scouting forsennato nella zona di competenza, moltissime squadre satellite ma anche e soprattutto un luogo propizio per il calcio e per lo sport: i soli Paesi Baschi – stavolta sì intesi come regione – avranno ben tre squadre di tre città diverse nella prossima Liga. Un po’ come se il Gubbio, la Ternana e il Perugia fossero tutte e tre in Serie A, per fare un parallelo. Comunque, nessun dubbio che il Napoli abbia preso non solo la squadra più forte dell’urna unseeded ma anche una delle migliori realtà europee.

BASCHI SEMPRE IN PIEDI – Abbiamo detto della politica dell’Athletic Bilbao (che fino a qualche anno fa non aveva main sponsor e si produceva in casa le magliette), quello che colpisce però è la forza dei giocatori che nella storia e soprattutto adesso stanno rendendo grande il team basco. Mai retrocesso dalla Liga, l’Athletic Bilbao ha sempre sfornato talenti e sta continuando a farlo. Diamo un’occhiata alla possibile formazione titolare dei biancorossi: in porta Gorka Iraizoz, magari non il miglior portiere spagnolo ma comunque una saracinesca abbastanza funzionante e che fa anche da leader difensivo; la difesa a quattro è una garanzia del tecnico Valverde, del quale parleremo più avanti, e può contare sulla spinta di Andoni Iraola sulla fascia destra. Oltre al capitano e figura storica – nonché rigorista – in mezzo c’è il meglio dell’ultima nidiata di talenti, perché la coppia formata da San José e soprattutto dal francese Laporte è qualcosa di strepitoso. Soprattutto Laporte, classe 1994, più che una porta è un muro, chiedetelo agli attaccanti che lo hanno avuto di fronte, e anche Higuain dovrà arrivare all’appuntamento molto in forma se non vuole fare una figuraccia. Attenzione anche al buon Aurtenetxe, che Valverde considera parecchio, e anche a Gurpegi, un’altro storico leader carismatico della retroguardia.

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L’Estadio de San Mames è stato ultimato il 15 luglio 2014 e per la gara col Napoli sarà tutto a puntino

FANTASIA AL POTERE – Beh, se pensate che la forza dell’Athletic si limiti alla granitica ed efficiente fase difensiva, vi sbagliate. Il centrocampo abbina muscoli, cervello, fantasia e tecnica: si va dalla visione di gioco di Beñat Etxeberria alla fisicità e agli inserimenti di Mikel Rico, e proprio questo Rico dovrà preoccupare Benitez perché nell’ultima Liga partendo da mediano ha messo a segno ben sette gol in ventuno presenze, l’allenatore dell’Athletic ha saputo sfruttarlo al meglio. Si passa dall’istrione De Marcos – uno dei pochi in Europa a giocare indifferentemente in quasi tutte le zone del campo tanto è polivalente – alla corsa di Iturraspe e alla genialità istantanea di Markel Susaeta, classe sopraffina ma tempi di gioco talvolta diversi da quelli della partita, se però è in giornata allora la difesa del Napoli deve stare attenta. E l’attacco? L’attacco è mostruoso. Detto di Gaizka Toquero, uno dei pochi centravanti al mondo col numero 2 e mai in doppia cifra (ma che lavoro per la squadra, signori), c’è l’imbarazzo della scelta: Kike Sola si è rimesso dall’infortunio ma non è titolare, così come l’esperto Aduriz, chioccia in attacco e rapace al punto giusto dal non punire eventuali errori difensivi. Il meglio deve ancora venire, c’è il nuovo Borja Viguera reduce da 36 gol nelle serie minori in due anni con l’Alaves, ma in particolar modo ci sono Ibai Gomez e Iker Muniain. Il primo a partita in corso è devastante, una sporta di Mertens però meno pubblicizzato, mentre Munian è solo un ’93 ma ha classe e esperienza da vendere e difficilmente Federico Fernandez potrebbe prenderlo, meglio Koulibaly.

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L’Athletic Bilbao ha avuto anche una peggiori maglie della storia del calcio

STAI SENZ’ PENSIERI? – Apparentemente l’Athletic di Valverde non ha punti deboli. Prima delle non elette l’anno scorso in Liga, avesse giocato in Italia avrebbe dato filo da torcere alla Juventus, ma comunque per i baschi potrebbe pesare l’inesperienza a palcoscenici come la Champions. L’Athletic è abituato all’Europa League ma da anni ormai non affronta un preliminare o una gara per la Champions come quella di fine agosto, alla quale arriverà anche più fresco perché in Spagna il campionato inizia una settimana prima e soprattutto nessuno dei baschi ha giocato i mondiali. Valverde ormai ha plasmato un gran gruppo, che dietro gioca con intelligenza e davanti si apre (e apre le difese giocando largo con Gomez e Muniain) al talento dei suoi giovani e meno giovani. Il Napoli ha effettivamente trovato la peggior squadra, ma comunque anche all’Athletic non è che sia andata benissimo, giocare il ritorno al Nuevo San Mames però non ci voleva: il nuovo impianto quasi ultimato non è caldo come la vecchia Catedral, ma comunque è uno splendido catino che trabocca entusiasmo. Poteva andare meglio, diciamo così.