Verso Brasile 2014, il mondo che (non) c’è: l’Australia - Calcio News 24
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Verso Brasile 2014, il mondo che (non) c’è: l’Australia

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Mondiale 2014, gruppo B: la scheda dell’Australia

MONDIALE BRASILE 2014 AUSTRALIA – “Sul volo diretto in Australia mi resi conto con un sospiro di essermi dimenticato ancora una volta il nome del loro primo ministro. Con il primo ministro australiano mi succede così ogni volta: mi imprimo nella mente il nome, lo dimentico e poi provo un tremendo senso di colpa. La mia idea è che ci deve essere almeno una persona fuori dell’Australia che lo sa. Ma tenersi informati su un Paese come l’Australia non è facile. In occasione della mia prima visita, un po’ di anni fa, trascorsi il tempo dell’intero volo da Londra leggendo un volume di storia che aveva come argomento i politici australiani del XX secolo e a un certo punto m’imbattei nella stupefacente vicenda del primo ministro del 1967, Harold Holt, il quale stava passeggiando lungo la spiaggia di Victoria quando venne investito da un cavallone e scomparve. Del povero uomo non si ebbe più notizia. Ciò mi apparve sorprendente per due motivi: il primo, che l’Australia potesse perdere così un primo ministro (ma dai!) e il secondo che una simile notizia non mi fosse mai giunta all’orecchio. [Bill Bryson – In un Paese bruciato dal sole. L’Australia]

Pare difficile dunque informarsi sull’Australia e districarsi tra le sue vicende misteriose ma in arrivo c’è di certo una grande salita. Per i Socceroos il Brasile non sarà sole e spiagge ma curve e montagne, vette elevate da percorrere tutte d’un fiato se l’intento è quello di toccare gloria con mano. Impresa non alla portata considerando due essenziali fattori: il rinnovamento – in atto ma tuttora in un confuso divenire – di una nazionale apparsa stanca in quel di Sudafrica 2010 e l’elevato tasso di difficoltà di un girone B in cui a dettare voce grossa sono in primis Spagna ed Olanda ed in terza battuta Cile. Le difficoltà incontrate nell’ultimo girone di qualificazione per Brasile 2014 – solo tre le vittorie in otto gare disputate – corroborano la tesi: l’Australia è chiamata ad una vera e propria missione impossibile.

IL COMMISSARIO TECNICO: ANGE POSTECOGLOU – Greco d’origine, nato ad Atene nel 1965, sarà l’unico allenatore ellenico della manifestazione internazionale considerando la provenienza portoghese dell’attuale Ct della nazionale greca Fernando Santos. Australiano però per vita vissuta e formazione sportiva: una carriera da calciatore nel South Melbourne – club militante nella Victorian Premier League – lì dove ha avviato il suo percorso da allenatore, sviluppatosi poi tra giovanili nazionali ed altri club oceanici. La consacrazione un anno fa o poco meno, precisamente nell’ottobre 2013, quando fu chiamato dalla federazione australiana a ricoprire il ruolo di tecnico della nazionale calcistica in luogo di quell’Holger Osieck che appunto poco aveva convinto nel cammino di avvicinamento a Brasile 2014. Una scommessa tutta da vivere insomma: per capire se funzionerà o meno non ci resta che attendere.

LA STELLA: TIM CAHILL – Direte voi: ma non avreste potuto scegliere qualcuno che non va per le 35 candeline? Sì, senz’altro, se qualcuno con spalle tanto larghe da sopportare l’appellativo stella fosse esistito. E’ proprio in tal senso che si anticipava il mancato ricambio: l’Australia attende la nuova generazione calcistica e nel frattempo si illumina della luce di Tim Cahill, 31 reti nella storia della nazionale australiana ed un passato eccellente in Premier League con la maglia dell’Everton. Tanto da guadagnarsi la candidatura nei 50 papabili per il Pallone d’oro: primo giocatore del club di Liverpool ed australiano a riuscire nell’impresa. Toccherà a lui indicare la strada ai suoi e guidarli nel cammino tortuoso precedentemente indicato: al terzo Mondiale della sua carriera, se nel 2006 era uno dei centrocampisti offensivi più forti al mondo oggi è la speranza a cui si aggrappano le velleità dell’intero popolo calcistico australiano.

LA SORPRESA: MATHEW RYAN – Quando si parla di sorpresa e dunque di giovani promesse bisogna osare: la scelta ricade sul talentuoso portierino Mathew Ryan. Classe 1992, nella scorsa estate sbarcato nel calcio che conta con il passaggio dal Central Coast Mariners  – dove ha vinto il campionato australiano – al Club Bruges, storica realtà del calcio belga. Subito titolare agli ordini di Michel Preud’homme, storico portiere del Belgio e tra le stelle più luminose dell’intera storia calcistica del Paese (che qualcosa in tema portieri dovrebbe capirne), ed all’attivo un ottimo campionato concluso al secondo posto alle spalle dello Standard Liegi. Sembra aver guadagnato la fiducia dello staff tecnico australiano e, nonostante le difficoltà di un girone proibitivo, può mettersi in luce.

L’UOMO MERCATO: MILE JEDINAK – Dal 2009 in Europa, prima in Turchia e poi in Premier League alla guida del centrocampo del Crystal Palace: considerando l’elevatissimo livello medio del campionato inglese chi riesce ad affermarsi in una realtà così competitiva merita riconoscimento. E’ lui il centrocampista più forte dell’Australia di Postecoglou, una sorta di jolly che può giocare con ambivalenza da regista, mediano d’interdizione o interno di un centrocampo a tre. All’occorrenza anche in posizione più avanzata: insomma un profilo di centrocampista completo e dotato di una discreta esperienza, classe 1984 può essere prelevato a costi decisamente contenuti e rivelarsi un buon investimento in caso di necessità.

L’ULTIMO MONDIALE – Così e così perché dopo l’exploit di Germania 2006 sotto la guida di Guus Hiddink (secondo posto del girone F alle spalle del Brasile e prima di Croazia e Giappone, eliminazione soltanto all’ultimo minuto degli ottavi di finale per mano dell’Italia) ci si attendeva qualcosa in più: in terra sudafricana Socceroos invece fuori per differenza reti in vantaggio del Ghana in un gruppo completato da Germania e Serbia. Resta però l’eccellenza di tre partecipazioni consecutive – con la prossima a cui si appresta a presenziare la nazionale australiana – elevata proprio dall’edizione tedesca del 2006.

IL PRONOSTICO – Se il calcio è materia scientifica od orientativamente tale le speranze di restare in vita dopo il girone eliminatorio sono nulle: nel gruppo B le favorite risultano essere Spagna ed Olanda ma qualora una delle due steccasse il grande appuntamento mondiale ad approfittarne dovrebbe essere il Cile. Strutturalmente più dotato di un’Australia in cerca d’identità. Un Davide contro Golia: la storia insegna che alle volte, poche, il miracolo accade. l’importante è proprio essere al corrente di questo. Ossia che si va in Brasile alla ricerca di un miracolo, come quelli raccontati e perpetuati dalle leggende aborigene.