VOTI&STATS – Sporting Juve, Alex Sandro si salva o è bocciato? - Calcio News 24
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VOTI&STATS – Sporting Juve, Alex Sandro si salva o è bocciato?

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Alex Sandro

«Una missione che sembrava meno faticosa dopo la rete iniziale di Rabiot e si è trasformata invece in una lunga, e verrebbe da dire abituale, maratona verso il 90′. Alla fine, tra mille sofferenze e un po’ di paura, Allegri è riuscito a festeggiare un risultato che premia comunque l’orgoglio e la determinazione di una squadra che ha dovuto superare mille ostacoli, anche psicologici»: così il racconto di Alessandro Vocalelli su La Gazzetta dello Sport a proposito di Sporting-Juventus. Nell’1-1 che permette di accedere alla semifinale con il Siviglia c’è qualche numero dove i bianconeri sono stati superiori su un avversario che fino all’ultimo ha tentato di trovare il gol che avrebbe prolungato la sfida ai supplementari?

Quello che maggiormente colpisce è il dato dei cross: i portoghesi ne hanno fatti una marea, ma alla fine la difesa bianconera ha avuto sempre la meglio, a eccezione dell’azione che ha originato prima un palo e poi il fallo da rigore di Rabiot. La Juve ha anche vinto più duelli aerei, ha intercettato più palloni, è stata quel che è sempre: una squadra che si esprime meglio nella fase difensiva di quanto faccia davanti.
Nel merito delle prestazioni individuali, sono due i giocatori sui quali c’è disaccordo profondo di valutazioni, con un punto di distanza nel voto tra il Corriere della Sera e La Gazzetta dello Sport. Uno scarto nel quale passa la differenza tra essere promossi e bocciati.
ALEX SANDRO – La Gazzetta lo salva: «Gli tocca Edwards e finisce sulle montagne russe. L’errore più vistoso lo fa quando se lo perde nell’azione del rigore, però nella ripresa si rialza e aiuta». Il Corriere non vede invece questa capacità di riscatto: «Puntato da Marcus Edwards, peggio di stare sulla poltrona del dentista: non a caso l’azione che porterà al rigore s’accende nel suo quartiere».
RABIOT – Anche nel caso del centrocampista francese la testa generalista è molto più dura: «L’importanza del gol iniziale, ma pure la dannazione di una giocata all’estrema periferia della logica: a questo livelli, puoi abbattere uno che si sta allontanando dalla porta regalando il rigore? No». La Rosea invece vede solo in Bremer uno che si è comportato meglio di Adrien e lo premia con il 6,5: «Prima frazione tra luci e ombre: prima trova la rete sblocca-partita, poi atterra Ugarte provocando il rigore. Però resta in partita e nel secondo tempo è più pimpante».