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Conte, la tesi dell’accusa. In UK tranquilli

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Il pm di Martino “picchia duro”, ma i legali preparano il contrattacco

La richiesta di condanna a 6 mesi più 8 mila euro di multa da parte del pm Roberto di Martino, titolare dell’inchiesta sul calcioscommesse, non ha sorpreso Antonio Conte e i suoi legali: «Confuteremo la ricostruzione dell’accusa», i commenti degli avvocati Leonardo Arata e Francesco Cammarata. L’accusa di frode sportiva di AlbinoLeffe-Siena (maggio 2011) contano poco dal punto di vista giudiziario per l’attuale commissario tecnico della Nazionale, ma sarebbero una macchia molto rivelante per la sua carriera e allora i legali si sono messi subito a lavoro in vista della replica prevista per lunedì.

L’ACCUSA – Nella memoria di 35 pagine di Martino ha ricostruito i fatti e motivato la richiesta di condanna: il pm ha insistito sulla piena partecipazione dell’allora tecnico del Siena, il quale avrebbe dato il “benestare” alla presunta combine, accettando la richiesta dei giocatori che gli avevano spiegato l’accordo tra le due squadre. Conte, che avrebbe potuto impedire la frode e denunciare i tesserati interessati, si è reso dunque parte attiva della combine. Inoltre, il fatto che grazie al pentito Carobbio sia stato possibile arrivare a 16 confessioni su 20 persone accusate è particolarmente indicativo secondo di Martino.

OLTREMANICA – La richiesta di condanna è arrivata nel giorno in cui in Inghilterra è stato annunciato lo sbarco futuro di Antonio Conte sulla panchina del Chelsea. I giornali, però, non hanno calcato la mano, in attesa della sentenza. Del resto, secondo il Daily Telegraph, Conte sarà libero di allenare il Chelsea anche in caso di condanna. Il rapporto con i Blues, dunque, non verrebbe compromesso. E il Guardian, invece, ha evidenziato la tranquillità del Chelsea: «Il club è rassicurato dalla ferma posizione di innocenza da parte di Conte. Non ci sarebbero ostacoli per assumere l’incarico anche se fosse dichiarato colpevole e condannato con la sospensione della pena».