6° giornata, l?analisi: Juve-Roma, risultato bugiardo. Gli esami del Napoli, scatto Inter - Calcio News 24
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2012

6° giornata, l?analisi: Juve-Roma, risultato bugiardo. Gli esami del Napoli, scatto Inter

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JUVENTUS-ROMA – Il divario tra le due squadre va ben oltre il risultato del campo: la Juventus è impressionante, la Roma è inconsistente. Quando i bianconeri associano a qualità, forza fisica e velocità di manovra la determinazione che li ha distinti nella passata stagione il cocktail risulta devastante. Con la netta sensazione che ci sia la possibilità di gestire efficacemente il doppio impegno senza subire drastici cali che vadano a compromettere irrimediabilmente il rendimento. Malissimo la Roma, imbarazzante. Le dichiarazioni forti della vigilia vanno suffragate dai risultati, altrimenti si rischia di scadere in un teatrino poco edificante; Zeman ha da lavorare per dare un’ossatura ad una squadra apparsa molto più piccola di quanto il pesante risultato possa urlare. Con una piazza già in fervore, con una classifica già deprimente. E con una dirigenza già alle prese con le ammissioni di colpevolezza. C’è tempo, tanto, ma è consigliabile reagire immediatamente.

L’ESAME DEL NAPOLI, LA REAZIONE DELL’INTER – La sensazione forte in casa Napoli racconta di una stagione costantemente sotto esame. Quei media che la deridevano fino a qualche tempo fa ora la accreditano squadra da scudetto, mostrando uno scarso equilibrio: sta proprio alla banda Mazzarri dimostrarsi più forte di questo pericoloso indotto. A partire dalla prova di forza del Marassi: una vittoria che vale più di tutte le altre perché conferma di quanto finora ottenuto. Per intenderci, quella dimostrazione che non era giunta in quel di Catania. Convincente l’Inter vista contro la Fiorentina: sfata il tabu San Siro e supera la squadra più brillante in termini di gioco ammirata nel primo scorcio di stagione. Questa volta bravo Stramaccioni: non rinuncia ad un’Inter offensiva, come accaduto nelle vittoriose trasferte di Torino e Verona, ma schiera in campo tre giocatori d’attacco – e non due – senza che la squadra ne perda in termini di compattezza. Equilibrio comunque da vedere e rivedere. Mossa coraggiosa, non attesa alla vigilia, la strada deve essere questa. In casa viola l’impressione è quella che possa essere una stagione in cui si raccoglierà meno del previsto, o comunque meno di un gioco ammirevole ma privo per ora di fonti che possano finalizzarlo. Ad eccezione del solo Jovetic, che però non può sempre vestire i panni dell’uomo della provvidenza.

LA LAZIO TORNA ALLA VITTORIA, IL MILAN… – Dopo le due pesanti sconfitte consecutive – ad onor del vero immeritata quella casalinga contro il Genoa – la Lazio di Petkovic torna alla vittoria contro il Siena e trova il primo gol italiano di Ederson. Squadra che può dire la sua se le dirette avversarie – tutte tecnicamente più dotate – non riusciranno a risolvere gli attuali problemi e quindi superare i propri limiti. Il Milan non sfrutta l’occasione per dare continuità alla vittoria sul Cagliari e sembra alle prese con limiti più strutturali che relativi al momento particolare. Si può crescere e migliorare, chiaro, ma il passo rilevante sembra essere quello di trovare un’impronta definita di gioco che non può più essere quella di appoggiarsi ad un riferimento importante quale Ibrahimovic, in grado di finalizzare da se o tenere palla in modo da favorire l’inserimento di centrocampisti ora in evidente difficoltà proprio per tale ragione.

LE ALTRE – L’exploit della giornata spetta ad uno straripante Torino in casa di una deludente Atalanta: il calcio di Ventura non è di immediata applicazione ma, quando trova sfogo, è difficilmente contrastabile se l’avversario è di pari livello. La crisi invece è tutta del Cagliari: tra problemi amministrativi, dimissioni e quant’altro la squadra non ha alcuna coordinata e la reazione non può tardare. Seconda vittoria consecutiva per il Pescara: episodica quella sul Palermo, agevole ieri: bene così, attese comunque ulteriori verifiche. Il Palermo trova la sua prima vittoria in campionato grazie ad una straordinaria prestazione di Fabrizio Miccoli, tripletta che risolleva il morale di una squadra che ora può contare sull’apporto dirigenziale di una figura quale Pietro Lo Monaco. E del plausibile passo indietro di Zamparini. Scialbo pareggio tra Udinese e Genoa: senza Di Natale i padroni di casa sono privi di attaccanti all’altezza della situazione e il recupero di Muriel diventa fondamentale per le sorti bianconere. Il Genoa è una buona squadra ancora alla ricerca di una precisa identità. Il programma è chiuso dalla sonora lezione inflitta dal Bologna ad un Catania che subisce un pesante passo indietro: quattro le reti siglate dagli emiliani, due delle quali da un Gilardino ritrovato dalla cura Pioli.