2009
Cagliari, Conti: “Io come Riva? Lui è il Mito”
Stai entrando in quella fase di carriera in cui dovrai “rassegnarti” a battere un reÃ?Âcord dopo l’altro. Ã?«E’ anche perchè ormai soÃ?Âno vecchiettoÃ?». A 32 anni, scherzi? Minimo altri due, tre campionati ad altissimo livello, tanto non fai che migliorare stagione dopo stagione. Ã?«Troppo buono, ma è bello sapere che la gente mi apprezzaÃ?» . Facile se ti chiaÃ?Âmi Daniele Conti, se alle spalle hai un backÃ?Âground come il tuo, se ti dimostri così bravo e determinato. E se, cosa non secondaria, sei capace di legare la tua vita professionale a un’unica maglia, quella che hai baciato con emozione dopo il gol fatto al Chievo. Ã?«Sai una cosa, a dirlo sempre si rischia di non essere presi sul serio. Cagliari, la Sardegna, i tifosi, i sardi, questa società : per me sono tutto, ma davvero. Non ho altre possibilità per dirlo, non esistono parole alternative; è la realtà , ma dato che ripeterlo potrebbe sembrare una cosa costruita ad arte, a volte i gesti hanno la stessa capacità di trasmettere un pensiero, una sensazione, un’emozioneÃ?».
COME IL “MITO” DI TUTTI I SARDI – Che effetto ti fa, sapere che sabato quando al Meazza strinÃ?Âgerai la mano a Javier Zanetti, potrai dire di aver eguagliato un certo Gigi Riva? Ã?«Vacci piano, sono numeri, calcisticamente uno coÃ?Âme lui è inarrivabile per me e per chiunqueÃ?». Va bene, ma apposta perchè sono numeri quello dicono: significherà che addosso hai la 315Ã?ª maglia rossoblù, tante quante ne ha inÃ?Âdossate il Mito. Ã?«Mi fa venire i brividi soltanÃ?Âto a pensarlo, e sono orgoglioso. Ma la cosa oltre non va, siamo su piani totalmente diÃ?Âversi, lui appunto è un MitoÃ?». Ma Daniele scrive comunque la sua bella pagina di storia, che nessuno potrà mai canÃ?Âcellare. Ã?«E’ una sensazione piacevole, poi sai quando si vince tutto diventa ancora più belÃ?Âlo Ã?». A proposito, anche Riva ha segnato un gran gol inzuccando un pallone in tuffo. Ã?«Ci riprovi? Dai, io ne ho fatto uno, lui tanti di più. Ma sono contentissimo per il mio CagliaÃ?Âri, questa squadra sta crescendo beneÃ?».
IL FUTURO DEI GIOVANI – Il verbo crescere ben si accompagna alla bella gioventù che conÃ?Âtraddistingue il Cagliari, nonostante te che saresti (con il condizionale) un vecchietto. Ã?«E’ vero, e bada che questi ragazzi stanno già facendo cose importanti. Se riusciranno a crescere bene, con il contrubuto di tutti, in primo luogo quello di noi un pochetto più esperti, faranno ancora meglioÃ?». Ma quali sono le dimensioni reali del CaÃ?Âgliari? Ã?«Di ottima prospettiva. Vedere il nome della tua squadra a sinistra nella classifica è fantastico, perchè sappiamo quant’è faticoÃ?Âso e difficile già l’obiettivo di salvarsi con larÃ?Âgo anticipo. E ancora non è compiuta l’opeÃ?Âra, vogliamo arrivare a 40 punti, quelli sono la garanzia che la salvezza è fatta. Però lo ammetto: battere il Chievo è stato un passagÃ?Âgio importante per pensare cosa può essere il Cagliari in prospettiva. Non ti svelo nessun segreto: con questa maglia vorrei vincere puÃ?Âre lo scudetto, ma è ovvio che bisogna essere assolutamente realisti. E allora, tagliamo il traguardo strategico poi leviamoci alcune soddisfazioni, senza quantificarle o fare proÃ?Âmesse, credo sia più onesto cosìÃ?».
FUTURO CON IL NUOVO STADIO – Sei in prima fiÃ?Âla in questo passaggio quasi epocale, stai prendendo per mano un gruppo di colleghi insieme ai quali entro un anno potresti giocaÃ?Âre in uno stadio nuovo. Ã?«Immagino quanto sarà bello, il feeling che si rafforzerà fra noi e i tifosi, ai quali siamo legatissimi. Sì, queÃ?Âsta sarà davvero una grande cosa per tuttiÃ?». Poi, arrivarci con una squadra giovane, di prospettiva… Che è nata quasi all’improvviÃ?Âso, tre anni fa. Ã?«E’ vero, al mercato di gennaÃ?Âio del 2008, quando arrivarono Storari, Jeda e Cossu. Andrea è ancora con noi, ma lì è iniÃ?Âziato tutto, il gruppo ha preso forma e via via nel tempo è stato perfezionato dal grande laÃ?Âvoro del presidente Massimo CellinoÃ?». Fai la chioccia, l’età ce l’hai: è davvero un bel grupÃ?Âpo? Ã?«Mi dai un assist, se non fosse così non si vincerebbe mai, le stagioni sarebbero una sofferenza continua. Gruppo bello dentro e fuori dal campo, che lavora sodo, s’mpegna. Così, quando si vince la soddisfazione è dopÃ?Âpia Ã?». Rassegnati a batterne tanti altri di record, da domenica prossima in poi. Ã?«Una cosa posÃ?Âso dirtela, è vero che non sono mai soddisfatÃ?Âto, cioè non mi basta mai, ho bisogno di dare sempre di più, per carattere. Credo sia il seÃ?Âgreto più semplice del mondo: se si ha voglia di dare il massimo, qualche risultato arriva. E io di quella voglia ne ho tantissima, davveÃ?Âro Ã?». Lunga vita al Capitano, Daniele Conti.
Fonte | Il Corriere dello Sport