Verso Brasile 2014, Nigeria: le super Aquile pronte a stupire - Calcio News 24
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Verso Brasile 2014, Nigeria: le super Aquile pronte a stupire

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La Nigeria è un nazione famosa per la pesca, ogni anno nella città di Argungu si tiene un festival particolare. Uno sparo nell’aria e poi via, tutti di corsa verso il fiume. Chi in un’ora di tempo agguanta il pesce più grosso si aggiudica l’equivalente di 7500 dollari. Molti di più saranno i soldi in premio per le Super Aquile se riusciranno a pescare dal cilindro una qualificazione agli ottavi. Non sarà di certo facile con Argentina e Bosnia nello stesso girone e giustamente anche con i favori del pronostico. La nazionale di Pjanic è alla sua prima esperienza ma può annoverare diversi giocatori di qualità, caratteristica che manca un pò alla selezione nigeriana. Un centrocampo muscolare, difensori esperti e punte molto rapide ma mancano giocatori abili nel fraseggio sopratutto nella parte centrale del campo. La vittoria nella coppa d’Africa del 2013 ha ridato grande convinzione al gruppo che vuole giocarsi la qualificazione con la Bosnia, considerando l’Argentina quasi sicura del pass. Al c.t Keshi il difficile compito di isolare il gruppo dalle polemiche con la Federazione di cui è stato oggetto negli utlimi mesi.

IL CONDOTTIERO, STEPHEN KESHI: Dal campo alla panchina, questa la storia di Stephen Keshi. Con la fascia al braccio ha partecipato al Mondiale del 1994, vincendo nello stesso anno anche una coppa d’Africa. Successo che ha bissato anche da allenatore, Keshi può essere considerato tra i migliori allenatori che la scuola nigeriana ha fornito. A lui sono legati ricordi forti anche con il Togo che riusci a portare, a sopresa, ai mondiali del 2006. La vigilia di questo Mondiale non è stata delle migliori per il c.t che non ha risolto le sue tensioni nei confronti della Federazione, rea di non aver tenuto fede agli accordi economici presi. In soldoni, da mesi non riceve lo stipendio e ha subito anche delle pressioni affinchè annunciasse la lista dei pre-convocati con due mesi di antincipo, una richiesta senza alcun rigore logico. Keshi ha le spalle larghe e adesso cercherà di tirare fuori il massimo da una squadra che vuole recitare un ruolo da protagonista.

LA STELLA, OBI MIKEL: Andando a leggere tutta la lista dei convocati del c.t Keshi ci sono diversi nomi che catturano l’attenzione. Quello con maggiore caratura internazionale è senza dubbio John Obi Mikel, oggetto del desiderio dell’Inter di Mazzarri. Mikel è il perno del centrocampo, la diga fondamentale per cercare di coprire una difesa esperta si ma non di certo trascendentale. Mikel fu al centro di un caso diplomatico tra Manchester United e Chelsea che si scontrarono nel lontano 2006.Mikel era già stato opzionato dai ‘Red Devils’ che lo avevano ‘parcheggiato’ al Lyn Oslo in Norvegia. Anche il Chelsea iniziò ad informarsi nel 2006, trovando un accordo con gli agenti del ragazzo. La controversia si risolse a suon di miloni: 5,8 al Lyn e 17 al Manchester United. Soldi forse troppi ma ben giustificati dai successi ottenuti, basti vedere un palmares che annovera 4 coppe d’Inghilterra, 1 coppa di Lega, 1 campionato inglese, 1 Champions League e anche un’Europa League. Keshi gli ha affidato le chiavi della squadra e di tutor dell’altro giovane talento Onazi. Senso della posizione, forza fisica e inserimenti senza palla: Mikel è chiamato a un ruolo di responsabilità.

LA GIOVANE PROMESSA, AHMED MUSA: Nella batteria degli attaccanti della Nigeria brilla la stella di Ahmed Musa, attaccante esterno classe 92′ in forza al Cska Mosca. I russi credono molto nella qualità del piccolo attaccante nativo di Jos, acquistato dagli olandesi del Venlo nel 2012 per ben cinque milioni di euro. Nell’ultima stagione si è messo in mostra sopratutto nel doppio impegno con il Manchester City quando da solo ha messo sotto pressione la difesa di Pellegrini. Musa abbina a una grande rapidita anche delle buoni doti tecniche, sette sono i suoi gol messi a segno nell’ultima Premier Liga. Diversi club hanno chiesto informazioni al Cska Mosca che si fa forte di un contratto in scadenza nel giugno del 2016. Alle sue intuizioni sono affidate le speranze qualificazione delle Super Aquile con il Cska pronto a rivedere l’inziale richiesta per il suo gioiellino stimato sui 9 milioni di euro.

L’UOMO MERCATO, VICTOR MOSES: Da una parte Musa, dall’altra Moses. La Nigeria vuole volare con le sue ali offensive che rappresentano il punto forte della formazione di Keshi. Moses ha fatto molto bene negli ultimi anno in Premier League anche se nell’ultima stagione al Liverpool ha giocato poco per via dell’esplosione del talento di Sterling. Dopo il Mondiale i ‘reds’ discuteranno con Il Chelsea che difficilmente riporterà a Stamford Bridge l’ex Wigan. L’idea è quella di un nuovo prestito e ci sono diverse società di Premier League pronte a duellare con la prospettiva di un posto da titolare. Sarà un’estate molto importante per il suo futuro, la prossima sarà una stagione da non fallire per non passare da giovane promessa a incompiuta. Moses aveva fatto parte di tutte le nazionali giovanile inglesi prima di scegliere la Nazionale Nigeriana nel 2012 con la quale ha totalizzato 29 presenze e sei gol, una scelta che adesso deve essere avvalorata da un Mondiale che potrà dire molto della sua defintiva maturazione.

L’ULTIMO MONDIALE – La Nigeria conobbe la maggiore delusione sportiva nel 2006 quando rimase fuori dal Mondiale nonostane venisse descritta come una delle migliori formazioni del continente africano. Quattro anni dopo con il c.t svedese Lagerback, le Aquile si presentano al Mondiale in SudAfrica dove affrontano sempre l’Argentina, prossimo avversario anche in Brasile. Fu una debacle netta, con due sconfitte e un solo pari centrato con la Corea del Sud quando ormai giochi erano fatti. Anche la vigillia di quel Mondiale fu animata da tensioni con la Federazione tanto che la squadra era stata inzialmente sospesa dalla FIFA da ogni competizione internazionale a partire dal 4 ottobre 2010, a seguito delle attività d’interferenza sullo sport attuate dai settori politici del Paese dopo i Mondiali 2010.

DOVE PUO’ ARRIVARE – Considerando fuori portata la sfida contro l’Argentina mentre abbastanza agevole quella con l’Iran, per la Nigeria sarà fondamentale l’incontro con la Bosnia. Come abbiamo sottolineato prima, gli europei hanno maggiore qualità in giocatori come Dzeko e Pjanic, solo per citare i più famosi. Una qualificazione agli ottavi sarebbe già un grande risultato e onestamente non credo si possa pronosticare un cammino molto più lungo. Keshi spera di diventare la mina vagante ma molto dipenderà dalla vena realizzativa dei vari Emenike e Odemwingie.