Verso Brasile 2014, Iran: nelle mani del nuovo Messi - Calcio News 24
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Verso Brasile 2014, Iran: nelle mani del nuovo Messi

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Sarà il ricercatissimo Sardar Azmoun a guidare il Tim Mellì

MONDIALE BRASILE 2014 IRAN“Verso l’alto all’orizzonte sorge il sole orientale, La luce negli occhi dei credenti nella giustizia, Il mese di Bahman è lo splendore della nostra fede. Il tuo messaggio, o Imam, di indipendenza e di libertà, è impresso nelle nostre anime, O Martiri! Le tue grida risuonano nelle orecchie del tempo: Duratura, continua ed eterna, La Repubblica islamica dell’Iran”, così recita l’inno nazionale dell’Iran, formazione asiatica che comporrà insieme ad Argentina, Bosnia e Nigeria il gruppo F di Brasile 2014. Si comprende subito da queste parole il valore che riveste la Fede in Iran, che anche in campo sportivo, ed in questo frangente calcistico, risuona a rappresentanza della nazione. Il calcio in Iran non è di uno degli sport più seguiti, infatti vengono preferiti il polo e la Varzesh-e Pahlavani, antica arte marziale; nonostante ciò, da alcuni anni il Tim Mellì si sta affermando: oltre la qualificazione per il Mondiale raggiunta con un primo posto nel girone, l’Iran è reduce dai successi del 2000, 2004, 2007 e 2008 nel Campionato di calcio dell’Asia occidentale. Pericolo da non sottovalutare dunque la formazione guidata dal tecnico Carlos Queiroz, tecnico che è riuscito ad entrare al meglio nei meccanismi asiatici, fornendo la sua esperienza e la sua sapiente tattica ad una nazione, ad un movimento e, soprattutto, ad una fede.

IL CONDOTTIERO, CARLOS QUEIROZ  – Uno dei commissari tecnici più navigati della competizione è certamente il portoghese Carlos Queiroz, classe 1953 di Nampula, Mozambico. Dopo una carriera non indimenticabile da calciatore, The Right-Hand è riuscito ad affermarsi ad altissimi livelli nella veste di allenatore:  Real Madrid, Portogallo (per ben due volte, 1991-1993 e 2008-2010), Sporting Lisbona e Manchester United (in assistenza a Sir Alex Ferguson), sono soltanto alcune delle avventure raccolte fin qui. Nelle qualificazioni per Brasile 2014, la compagine asiatica ha ottenuto il primo posto collezionato 16 punti in 8 gare, frutto di cinque vittorie, un pareggio e due sconfitte. Fautore del calcio offensivo, alla guida del Tim Mellì il tecnico portoghese è riuscito ad ottenere un giusto equilibrio tattico, con un 4-5-1 che in fase di possesso si trasforma in un 4-2-1-3 sfruttando il talento, un po’ troppo veneziano, di Dejagah e Azmoun; un ruolo centrale lo riveste lo storico capitano Javad Nekounam, centrocampista attualmente dell’Al-Kuwait, che ha sulle spalle oltre 135 presenze con la maglia della Nazionale: grazie alla sua sapienza tattica ed alla sua esperienza, Queiroz ha assegnato al classe 1980 la responsabilità di dettare i tempi di gioco della squadra, con ottimi risultati. Al secondo Mondiale della sua carriera, dopo quello del 2010 con la ‘Seleção das Quinas’, the Right-Hand è pronto a guidare l’Iran ad una storia qualificazione agli ottavi di finale.

LA STELLA, ASHKAN DEJAGAH – Il calciatore più rappresentativo del Tim Mellì è Ashkan Dejagah, esterno offensivo del Fulham di Felix Magath, formazione retrocessa in Sky Bet Championship nonostante le cinque reti messe a segno dall’iraniano nelle ventidue presenze collezionate. Cresciuto nel vivaio dell’Hertha di Berlino, formazione con la quale ha collezionato 26 presenze in Bundesliga, il classe 1986 di Teheran si trasferisce nell’estate del 2007 al Wolfsburg. Con i Lupi, Dejagah riesce a mostrare tutte le sue qualità tecniche, mettendosi in evidenza per la spiccata vocazione per il dribbling e per l’ottimo fiuto per il gol: sono 18 le reti messe a segno nelle 132 presenze collezionate alla Volkswagen-Arena dal 2007 al 2012. Nell’ultimo giorno del mercato estivo, è il Fulham di proprietà Shahid Khan ad assicurarsi le sue prestazioni, decidendo di portare al Craven Cottage un guizzante esterno offensivo, promessa non pienamente mantenuta, capace di spaccare la tifoseria per le sue prestazioni: anarchico ed imprevedibile, Dejagah è il classico calciatore che quando gioca male vorresti sostituirlo immediatamente, mentre quando gioca bene in campo c’è solo lui. Di certo Queiroz preferisce il secondo tipo di considerazione, di cui un esempio è stato fornito lo scorso 30 marzo, in occasione del match contro l’Everton.

 

LA SORPRESA, SARDAR AZMOUN – Uno dei calciatori che a Brasile 2014 sarà monitorato con assoluta attenzione dai top club europei è il fantasista Sardar Azmoum, classe 1995 in forza al Rubin Kazan guidato da Rinat Bilyaletdinov. La curiosità principale è quella che riguarda il suo numero di presenze in Nazionale, ovvero zero: infatti, fino alle convocazioni per Brasile 2014, Azmoun ha vestito la casacca iraniana soltanto con l’Under 19, con la quale ha raccolto 20 reti in 14 gare, a testimonianza delle sue potenzialità fuori dalla norma. Soprannominato il “Messi d’Iran”, il ragazzo di Gonbad presenta peculiarità  simili a quelle del centravanti del Barcellona: rapido palla al piede, dalla giocata geniale e tiratore scelto, Azmoun deve migliorare nella fase di finalizzazione rispetto alla Pulce d’Oro, sebbene presenti caratteristiche fisiche più importanti. In questa stagione alla Kazan Arena il centravanti asiatico ha collezionato sedici presenze con cinque reti all’attivo, attirando l’interesse di numerosi top club, tra cui figurano anche Juventus e Milan. Brasile 2014 potrebbe rappresentare per Azmoun una vetrina importantissima in vista del futuro, a patto che mostri queste giocate.

L’UOMO MERCATO, DANIEL DAVARI – Non è ancora deciso se sarà lui il titolare al prossimo Mondiale, visto il ballottaggio con l’esperto Rahman Ahmadi del Sepahan Isfahan, ma l’estremo difensore dell’Eintracht di Braunschweig Daniel Davari è uno dei calciatori più chiacchierati in ottica mercato. In scadenza il prossimo 30 giugno, il classe 1988 di Giessen ha collezionato con i gialloblù un’ottima stagione nonostante la retrocessione in Serie B, attirando l’attenzione di numerosi club europei: infatti la Lazio di Edoardo Reja ed il Grasshopper di Michael Skibbe sono soltanto due delle formazioni  intenzionate ad assicurarsi le sue prestazioni in vista della prossima stagione. Alto ben 192 centimetri, Davari abbina un’ottima tecnica di base ad una reattività di livello assoluto, data anche la stazza, che ha permesso alla formazione gialloblù di rimanere in corsa per la salvezza fino all’ultima giornata di Bundesliga con le sue trenta presenze stagioni con 48 reti subite.

L’ULTIMO MONDIALE – L’ultima presenza dell’Iran ai Mondiali risale a Germania 2006, un’esperienza poco positiva. Alla guida della compagine asiatica vi era croato classe 1954 Branko Ivankovic,  ex tecnico di Hannover 96 e Rijeka, profeta del contropiede e della rapidità offensiva. Inserito nel gruppo D, il Tim Mellì ha affrontato Portogallo, Messico ed Angola, ottenendo solamente un punto: dopo la sconfitta per 3-1 con i sudamericani, Mahdavikia e compagni subirono un’altro k.o. con il Portogallo dell’allora commissario tecnico Felipe Scolari per 2-0 prima di pareggiare con l’Angola per 1-1 nell’ultimo turno. Risultati previsti ma comunque deludenti, che portarono alle dimissioni del tecnico di Cakovec.

DOVE ARRIVERA’ L’IRAN – Il gruppo F si presenta come uno dei gironi più interessanti del Mondiale, con l’Argentina destinata al primo posto e conseguente bagarre per il secondo ed ultimo posizionamento utile al raggiungimento degli ottavi di finale; la Bosnia è una formazione giovane, interessante ma inesperta, mentre la Nigeria ha problematiche a livello interno difficili da valutare. Tecnicamente l’Iran è il fanalino di coda del gruppo, ma non sarebbe così assurdo pronosticare la banda di Queiroz come una delle possibili sorprese. Ovviamente la previsione si fermerebbe agli ottavi di finale, che comunque sarebbero già festeggiati tra fiumi di  Koresh e Must, sulle note del santur