Chievo, Corini: «Rinnovo, che gratificazione. Paloschi? Ne sono innamorato» - Calcio News 24
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2014

Chievo, Corini: «Rinnovo, che gratificazione. Paloschi? Ne sono innamorato»

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corini chievo aprile 2014 ifa

Le parole del tecnico clivense sul rinnovo e il progetto del club veneto.

CHIEVO VERONA CORINI – Dopo aver conquistato la seconda salvezza consecutiva e aver firmato il rinnovo triennale, Eugenio Corini non intende fermarsi, nemmeno per le vacanze: «Possono attendere, il campionato è finito ma il lavoro è appena cominciato. Valutiamo la rosa a disposizione, chi rientra dai prestiti e quali caratteristiche dobbiamo cercare per completare la rosa. Dobbiamo restare sempre sul pezzo. Ogni stagione in A per il Chievo non è un fatto scontato, anche se sarà il 13° campionato in A negli ultimi 14. C’è parecchio lavoro da svolgere, ma scorrerà meglio, perché c’è un club che condivide il percorso con il tecnico», ha dichiarato l’allenatore del Chievo Verona ai microfoni di “Tuttosport”.

IL RINNOVO – Corini ha parlato poi del suo prolungamento contrattuale: «E’ una bella gratificazione, mi sono sentito compreso. Mi è piaciuto ciò che mi è stato proposto dal presidente Campedelli e dal dt Sartori, il club ha capito che abbiamo raggiunto due salvezze in una fase delicata, e c’è la volontà di condividere idee e scelte. Penso a Torino, Parma e Fiorentina come esempi di club in cui il tecnico lavora in profondità perché il club glielo consente». 

IL TALENTO – L’attenzione poi si sposta sul futuro di Alberto Paloschi, che potrebbe tornare al Milan: «A prescindere dalla discussione della comproprietà, Paloschi è uno di quei giocatori di cui sono innamorato, perché vive questa attività con la passione di un bambino, con grande cura per ogni dettaglio. E ogni volta che è stato escluso, ha lavorato di più per riconquistare il posto. In Italia, per età e potenziale, non ne vedo tanti come lui».

IL PROGETTO – Infine, l’analisi del percorso da tracciare per la prossima stagione: «Svilupperò i miei principi di gioco, ho la fortuna di farlo con un gruppo che confermerà tanti elementi. La base sarà la linea a quattro, poi centrocampo e attacco li svilupperemo anche a seconda delle situazioni: se non hai la qualità per imporre sempre il tuo gioco devi saper variare sul tema. So che non potrò allenare il Chievo per 20 anni, ma quel futuro lo costruisco lavorando giorno dopo giorno. Oggi voglio soltanto ripagare la fiducia che mi è stata concessa dal Chievo, che è stata enorme. Ora lavoro per costruire la miglior squadra possibile, valutando con il club i profili che possono fare al caso nostro. Un po’ come il Toro di Ventura, un altro tecnico che stimo, perché è solo condividendo che si superano gli inevitabili momenti difficili».