Esclusiva - Porrini: "Conte è appetito in Europa ma potrebbe restare. Ho dei dubbi su Zidane, ecco perchè" - Calcio News 24
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2014

Esclusiva – Porrini: “Conte è appetito in Europa ma potrebbe restare. Ho dei dubbi su Zidane, ecco perchè”

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conte antonio esulta (pugni chiusi) ifa

La Juventus non conosce soste e lo ha dimostrato ieri andando a vincere in casa della seconda in classifica. Una vittoria che li avvicina il sodalizio di Corso Galileo Ferraris nella storia con quota cento punti ad un solo passo. Ma nonostante l’entusiasmo per i risultati ottenuti, i tifosi della Juventus sono preoccupati dalle dichiarazioni rese nel post-partita dal tecnico Antonio Conte. “Ho avuto un massacro mediatico importante da parte di tutti, quindi ripeto, io sto qui, ho grande forza, grande voglia e tutto, non farò un anno sabbatico, a meno che nell’eventualità si scelga di non proseguire, non arrivi nessuna offerta che mi intrighi; se arriva un’offerta che diventa intrigante… non dipende da una questione economica, può essere anche una situazione come la Juve di tre anni fa, in cui c’è bisogno di costruire, c’è anche voglia di vincere, però non l’obbligo di vincere. Qui adesso è diventato un obbligo vincere e io non mi sento in grado di assicurare nessuno, vista la nostra situazione”. Questo il pensiero recapitato direttamente dai microfoni di RaiSport. Considerazioni comprensibili in attesa di capire i programmi della società, noi di Calcionews24.com ne abbiamo parlato con Sergio Porrini, protagonista dell’ultimo successo europeo della Juventus e attuale allenatore della formazione allievi dell’Atalanta.

Mister, secondo lei Conte sta pensando seriamente di lasciare la Juventus?
Io penso che Conte voglia aspettare dopo tre anni dove ha vinto, ha dimostrato di essere il più forte. Adesso vuole vincere in Europa e ha sempre evidenziato che per farlo, per entrare nelle prime quattro, bisogna spendere, comprare dei giocatori che ti facciano fare il salto di qualità. Conte vuole attendere le mosse della società, consapevole che all’estero le richieste ci sono. Il Manchester United rifonderà e credo che Conte sia appetibile per molti club in Europa. Sono però molto convinto che alla fine, dopo questo tiro e molla, considerando la sua juventinità, rimarrà a Torino”.

L’ultima coppa dei Campioni vinta in Europa è data 1996, lei era uno dei protagonisti in campo. Che differenze e uguaglianze ci sono tra quella squadra e quella attuale?
Credo che la principale caratteristica in comune sia la grande, straordinaria voglia di vincere. La mia Juventus, forse, aveva qualche campione in più, giocatori di fama internazionale. Sicuramente questa ha bisogno di elementi di tale importanza, quei due fuoriclasse da aggiungere ai Tevez e Llorente”.

Negli ultimi giorni si è fatto il nome del grande ex Zinedine Zidane come eventuale idea per il dopo-Conte. Una scelta rischiosa o può essere il nome giusto?
Zidane è stato un grandissimo giocatore ed è logico che la sua esperienza al Real Madrid con Ancelotti è importante. Però non è mai facile, abbiamo visto le difficoltà di Seedorf o di altri allenatori come Ferrara. Io penso che sia un nome che evoca grandi ricordi, ma io ci penserei bene”.

In Italia non ha rivali, lo ha dimostrato anche ieri. Una squadra che sembra anche difficile da milgiorare, secondo lei dove si potrebbe intervenire?
In Italia è vero che non ha rivali, la Roma ha fatto un grandissimo campionato ma è rimasta molto dietro. Dovrebbe acquistare due campioni di livello assoluto, magari a centrocampo e in attacco. Tutte le squadre che vincono in Europa giocano con quattro difensori e tre attaccanti, forse la chiave di lettura sta anche nel cambio di modulo. Il 3-5-2 nel nostro campionato ha portato dei risultati enormi ma forse non è adatto per le grandi manifestazioni europee”.

Lei adesso sta allenando gli Allievi dell’Atalanta in uno dei settori giovanili più florido e organizzato d’Italia. Un bilancio della sua esperienza?
Sono estremamente soddisfatto della mia esperienza, mi trovo benissimo. E’ bello perchè sei a contatto con giovani interessanti e di prospettiva, faccio parte di uno delle milgiori società d’Italia e credo che questa sia la mia dimensione. La priorità è data sempre alla maturazione di questi ragazzi che mi seguono, convinti che il mio bagaglio di esperienza può essere utile. Sono molto stimolato e contento del lavoro fatto fino ad ora”.

Nel suo futuro vede una panchina in Prima squadra?
“Ho già avuto due esperienza con realtà del genere ma credo che adesso lavorare con i giovani sia la mia dimensione, credo che sia più adatto alle mie caratteristiche e sono soddisfatto di quanto sto facendo”.