Come cambia il Napoli: è mancato l’ultimo acuto ma è già l’Era Benitez - Calcio News 24
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2013

Come cambia il Napoli: è mancato l’ultimo acuto ma è già l’Era Benitez

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benitez rafa 2013 (bordo campo indicazioni) ifa

Carisma e personalità: il Napoli non tremerà di fronte alla partita chiave, ora spetta al campo parlare

Tempo di rivoluzioni in casa partenopea. Cambia tanto nella Napoli calcistica: la gestione tecnica, la rosa, il bomber di riferimento e la maniera di guardare le cose. E’ proprio nella mentalità che si riscontra l’enorme cambiamento rispetto al recente passato: la parola scudetto procurava tremore, oggi non è verbo vietato e la portata della rivoluzione assume ancor più peso considerando che sia avvenuta in un giorno.

MENTALITA’ VINCENTE – In un giorno si diceva: il giorno dell’insediamento di Rafa Benitez. Che nel pomeriggio della sua presentazione da nuovo allenatore del Napoli, all’immancabile domanda sull’obiettivo dello scudetto, rispose: “ci proveremo”. E basta un ci proveremo per segnare la svolta epocale. La gestione Mazzarri è stata illuminata, inutile girarci intorno: il Napoli è andato ben oltre il suo reale valore e si è stabilizzato su altissimi livelli, al netto delle carenze riscontrate nella gestione del doppio fronte coppa-campionato. Se brillante in una competizione deludente nell’altra. Il punto interrogativo riscontrato con costanza però è rintracciabile proprio nel carisma: ogni domanda sullo scudetto o sull’aggiornamento degli obiettivi veniva a fatica evitata, Benitez può invece vantare quel curriculum vincente che gli dà la forza e la tranquillità di non dover dimostrare niente a nessuno. E di porsi dunque sotto un angolo differente nei confronti dello spogliatoio.

E SQUADRA VINCENTE – In tal senso organico rinforzato oltre ogni ragionevole dubbio: i vari Reina, Rafael, Raul Albiol, Callejon ed Higuain – ancora da formare invece i curriculum degli altri neoarrivi Mertens e Zapata – hanno giocato e vinto ad alti livelli con squadre accreditate a livello mondiale. Tradotto: il nuovo Napoli non tremerà più di fronte alla partita decisiva, non tremerà al cospetto della sfida che può alterare le sorti di una stagione. La questione si sposta dunque sul profilo strettamente tecnico, campo nel quale gli uomini di Benitez dovranno dimostrare di essere una squadra più forte e completa rispetto al passato e superarne i limiti: i partenopei nella scorsa stagione hanno centrato il secondo posto e fatto male in Europa, l’upgrade degli obiettivi implica di lottare concretamente per il titolo e dimostrarsi competitivi nella massima competizione europea. A partire proprio da un girone infernale.

IL BOTTO FINALE DAL MERCATO – Un po’ a sorpresa venuto meno. Va detto. Il presidente Aurelio De Laurentiis – in seguito alla ricca cessione di Cavani al Psg – aveva annunciato un budget di 124 milioni di euro: i 64 appena incassati dal club francese sommati ai 60 stanziati per la nuova campagna acquisti, di cui ben 30 provenienti dagli introiti di diritti tv e Uefa (qualificazione alla Champions League 2013/14). Ne sono stati investiti 84: ne mancano 40, e se è vero che va tenuto in forte considerazione l’aumento del monte ingaggi, era lecito attendersi una spesa ulteriore di una trentina di milioni. Puntato Jackson Martinez del Porto – nel tentativo di costruire un attacco devastante anche in ottica Champions League – e constatata la resistenza del club portoghese, il Napoli non ha saputo virare con decisione su altri obiettivi restando con il cerino in mano (al netto della vicenda Astori dove è il tecnico spagnolo ad aver ostacolato la chiusura). E il segnale era arrivato forte e chiaro dalla gara di Verona: quattro gol in trasferta ok, ma dimostrazione poco convincente del pacchetto difensivo contro il modesto Chievo. Non è arrivato un difensore né un centrocampista ed al Napoli – impossibile non accorgersene – manca qualcosa: spetta al lavoro di Benitez nascondere i limiti e valorizzare i punti di forza. Sulle spalle, larghe, di Hamsik ed Higuain: due leader, due campioni che hanno già accesso l’ardore del popolo napoletano.