Atalanta, Marino: «Ho costruito un Napoli stellare» - Calcio News 24
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Atalanta, Marino: «Ho costruito un Napoli stellare»

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Le parole del dirigente nerazzurro, che ha contribuito alla rinascita del club partenopeo.

ATALANTA NAPOLI MARINO – Nel Napoli costruito sapientemente da Aurelio De Laurentiis ci sono tante mani: quelle più recenti di Rafael Benitez e Riccardo Bigon, così come quelle di Walter Mazzarri, ma anche quelle di Pierpaolo Marino, che ad esempio ha portato a Castelvolturno Marek Hamsik e Ezequiel Lavezzi. L’ex direttore generale del club partenopeo, ora nella dirigenza dell’Atalanta, ha parlato in vista della gara contro la sua ex squadra: «Per me equivale a una festa, perché torno tra amici, in uno stadio in cui ho raccolto soddisfazioni indimenticabili. E’ stata un’avventura meravigliosa, la mia scelta di vita: tornare nel club grazie al quale, a trentatré anni, avevo vinto lo scudetto. Porto con me un primato inavvicinabile: essere riuscito ad affermarmi dalla serie C alla serie A in ogni campionato. Nessun altro potrà riuscirci, perché questa società non conoscerà più giorni cupi», ha dichiarato Marino ai microfoni del “Corriere dello Sport”.

Marino ha poi approfondito il tema relativo alla crescita del Napoli e parlato di un suo “pupillo”, Marek Hamsik: «Ebbi la percezione che sarebbero state bruciate le tappe a Lisbona quando andammo a giocarci la qualificazione in Europa League con una formazione giovanissima, con i Lavezzi, i Gargano, gli Hamsik e i Vitale, con un’età media superiore solo a quella dell’Udinese. Sotto il profilo umano, Hamsik è speciale: e non mi sorprende il suo comportamento con il Napoli nelle vicende dei rinnovi. E’ un ragazzo perbene educato a modo da una famiglia straordinaria. Calcisticamente, invece, sono sei anni che ripeto la stessa frase: Marek vincerà il Pallone d’Oro».

Sulle prospettive attuali del club azzurro, il dirigente dell’Atalanta ha spiegato: «Cos’è il Napoli oggi? La vera antagonista per lo scudetto della Juventus. Nella mia griglia sono in prima fila, le altre dietro con il ruolo di outsider. Sarà un duello appassionante, tra due formazioni di spessore. Ora il Napoli non ha più solo 12-13 titolarissimi. L’organico è equilibrato, se in panchina ci finiscono calciatori del livello di Cannavaro e Pandev vuol dire che si è elevato il livello tecnico complessivo. Complimenti al presidente, a Bigon: non era facile gestire l’emergenza creata dall’addio di Cavani e la contromossa è stata acquistare Higuain, rivolgersi al Real Madrid ed al Liverpool per rinforzarsi con altri elementi di spessore internazionale. Queste operazioni non sono solo dispendiose ma sono pure complicate. A me sembra una squadra senza limiti: competitiva per qualsiasi appuntamento, sia esso campionato, Champions o Coppa Italia. Sono incuriosito anche dalla Fiorentina e dalla Roma, le due schegge impazzite dalle quali converrà guardarsi. Se potessi scegliere un obiettivo? Significherebbe comunque rinunciare a qualcosa. Ma visto ch’è un gioco, mi sbilancio: nella bacheca del Napoli manca la Champions..».

Infine, sull’uomo alla guida del Napoli, il tecnico Rafael Benitez: «Il suo know how è significativo, dà consistenza al progetto. La personalità è evidente e d’altro canto non si conquistano Champions ed Europa League casualmente. Sono curioso di vedere come affronterà gli immancabili momenti difficili che in una città come Napoli vengono vissuti con pressione. E, da spettatore distante, a me il Benitez attuale sembra persino diverso da quello che arrivò all’Inter. Non so se l’ambiente spagnolo abbia contribuito a renderlo più padrone della situazione, ma certo ora è un altro. Mi sembra più sereno».