2013
Serie A, Bellinazzo: «Napoli squadra più tedesca dItalia»
L’economica e giornalista de “Il Sole 24 Ore” ha analizzato il momento del calcio italiano.
SERIE A NAPOLI BELLINAZZO – Intervenuto ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli durante la trasmissione “Radio Goal”, Marco Bellinazzo, giornalista de “Il Sole 24 Ore”, ha parlato del monte ingaggi della Serie A, che si è abbassato negli ultimi anni: «De Laurentiis ha fatto un’operazione molto intelligente: comprare una squadra fallita, ricostruendola senza seguire gli umori della piazza, acquistando giovani di prospettiva che poi sono diventati campioni. Questo permesso alla squadra di crescere gradualmente a livello sportivo, ma anche in termini di fatturato. Il Napoli è la squadra più tedesca d’Italia. Non bisognerà sbagliare le prossime mosse per non compromettere quanto di buono fatto finora. Europa? Non è tanto importante il livello del monte ingaggi, ma il livello degli ingaggi in rapporto al fatturato. Si possono permettere certe cifre, perché fatturano molto di più. Il vero problema è che le squadre italiane si sono cullate nella “bambagia” dei diritti tv, garantiti da Sky e Mediaset, non investendo per aumentare le fonti di ricavo, come gli stadi, non solo intesi come di proprietà, ma proprio nella ristrutturazione degli stessi».
Bellinazzo ha poi aggiunto: «Evidentemente per alzare il livello dei ricavi bisogna puntare anche sullo stadio, che deve esserne il perno di questo progetto. Non credo tanto nel discorso degli stadi di proprietà, ma credo ad uno stadio ben integrato nel centro urbano, che sappia accogliere non solo le famiglie, ma le aziende, come i ristoranti, che non esistono al San Paolo. Serve un approccio diverso: De Laurentiis lo sa ed, infatti, parlerà dell’ipotesi di un quarto sponsor sulle maglie, come accade nella Bundesliga. Il contratto attuale scadrà nel 2015, quindi si inizierà a discutere di come vendere i diritti tv per il prossimo triennio. Di fronte ad una crisi generalizzata, Sky e Mediaset potrebbero offrire molto meno, per cui bisognerà scommettere su fonti di ricavo alternative, altrimenti si va al collasso».