2013
Come cambia il Chievo: tutto sulle fasce, per Paloschi è lanno della verità
Le certezze in attacco, occhio ad Ardemagni. Il punto debole sembra essere la difesa
Nuovo allenatore, 4-4-2 e sfruttamento totale delle corsie laterali: ecco i nuovi ingredienti del Chievo Verona di Giuseppe Sannino, con l’obiettivo che resta quello storico. Centrare la permanenza nella massima serie per la tredicesima volta nelle ultime quattordici stagioni. Ecco un’analisi sulle principali innovazioni potenzialmente indotte dalla nuova gestione tecnica.
UN CHIEVO DI CORSA – Il punto di forza delle squadre di Sannino risultano essere le corsie laterali: è lì che si sviluppa e prende corpo la manovra clivense, con il fantasioso Sestu da una parte ed il costante Hetemaj dall’altra a sfornare assist per gli attaccanti. Non mancano le alternative in tal senso: L’ex juventino Marcelo Estigarribia, dopo una stagione a sprazzi con la maglia della Sampdoria, potrebbe trovare l’ambiente ideale per raggiungere quella continuità di rendimento spesso venuta meno, non da meno le potenzialità del giovane Acosty, al salto nella massima serie dopo una stagione positiva in B con la maglia della Juve Stabia. Nel mezzo inamovibile Luca Rigoni, chiamato al doppio ruolo di mediano d’interdizione ed organizzatore della manovra, nelle prime due giornate di campionato ha trovato spazio quel Radovanovic reduce da una stagione nettamente condizionata – almeno nella prima parte – da seri problemi di pubalgia.
SI PUNTA SUI GOL DI PALOSCHI E THEREAU – Inutile girarci intorno: se la difesa appare il punto debole dell’organico – in seguito l’analisi – è l’attacco che invece deve trainare la squadra verso i punti salvezza: Thereau a questi livelli è una garanzia e lo ha ampiamente dimostrato nella scorsa stagione, quando ha segnato con continuità e sfoggiato qualità nelle giocate e sacrificio tattico. Al suo fianco il titolare è Paloschi: l’attaccante cresciuto nella cantera rossonera è al punto di non ritorno della sua carriera, o risolve le annose questioni fisiche che puntualmente ne minano il rendimento o rischia di tramutarsi in un eterno incompiuto. I primi segnali sono incoraggianti se si guarda alla doppietta rifilata al Napoli, a coronazione di una prestazione fatta di moto continuo e freddezza negli ultimi metri. Le alternative: se Pellissier sembra aver dato il meglio, occhio all’arrivo lastminute. Occhio a Matteo Ardemagni: nell’ultima stagione in B con la maglia del Modena ha segnato a raffica, sembra esser riuscito a concretizzare il suo potenziale ed è determinatissimo nel confermarsi sul palcoscenico della Serie A.
UNA DIFESA CHE BALLA – La grande sfida di Sannino è quella di normalizzare una fase difensiva apparsa in enorme difficoltà contro il Napoli: è vero, l’avversario era forse proibitivo per i valori del Chievo, ma la retroguardia ha fatto acqua da ogni parte. Sia nei movimenti degli esterni, sempre in ritardo sulle diagonali, che nella tenuta centrale. L’imminente recupero di Dainelli può portare solidità ed esperienza ma è proprio in tale direzione che le scelte del tecnico dovranno dimostrarsi particolarmente azzeccate: passa da qui l’ennesima riconferma di un giocattolo definito dal presidente Campedelli un vero e proprio miracolo.