Sbaglia proprio Isla, la Juve perde ancora e fa notizia - Calcio News 24
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2013

Sbaglia proprio Isla, la Juve perde ancora e fa notizia

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Calcio d’estate condizionato dai pesanti carichi atletici: ecco un’analisi del periodo bianconero

Tre sconfitte di seguito per un’armata come quella juventina fanno notizia anche quando è calcio d’agosto: inutile girarci intorno e tergiversare. E’ vero, la sconfitta subita dall’Inter è avvenuta ai calci di rigore dopo l’1-1 dei tempi regolamentari, ma proprio Mauricio Isla – oggetto di una trattativa di mercato senza fine proprio tra i due club in questione – fallisce il rigore decisivo e condanna i bianconeri .

BILANCIO NEGATIVO – Una Guinness Cup che per gli uomini di Conte si conclude di fatto con tre sconfitte: due subite ai penalty da Everton ed Inter – la notizia sta nel non aver battuto squadre dal calibro decisamente inferiore – ed una dal modesto avversario locale dei Los Angeles Galaxy. Con il risultato di 3-1. Avendo imparato a conoscere il tecnico bianconero e la sua attenzione maniacale riposta su carattere, personalità e motivazioni, la circostanza avrà mandato lo stesso su tutte le furie: vietato dunque subire cali di concentrazione e tensione che possano alimentare instabilità di rendimento e di risultati. Ancor più proibito non avere fame: dopo due successi consecutivi in terra nazionale il terzo anno si impone come quello più complesso sia in termini di riconferma sul palcoscenico italiano – la concorrenza si sta attrezzando con più ambizione e fiducia – che di assalto alla massima competizione europea.

COSA FUNZIONA – Della Juventus vista in queste tre amichevoli a dire il vero poco, ma è anche normale considerando i carichi di lavoro imposti dallo staff tecnico: una preparazione atletica che viene tarata sul doppio impegno e che deve dunque garantire lucidità e brillantezza nelle fasi della stagione in tal senso più delicate e complesse. Nella Juve vista all’opera contro l’Inter i sorrisi arrivano dalle prestazioni di Vidal e Vucinic: il cileno è il solito guerriero, appare già in condizione ottimale e la differenza con Pirlo e Marchisio – in ritardo perché reduci dalla Confederations Cup e dunque con una lavoro fisico partito più tardi rispetto al gruppo – risulta evidente. Il calciatore montenegrino ha compreso che, rispetto alle due scorse stagioni, ci sarà da sgomitare non poco per il posto da titolare nell’attacco di Conte e dunque appare più motivato e combattivo, proprio le caratteristiche che a volte sembrano mancare e di conseguenza condizionare il suo elevato apporto qualitativo.

COSA NON FUNZIONA – Detto del difetto originale dovuto ai carichi della preparazione atletica, sono emersi errori dovuti a disattenzioni: palle perse di troppo a centrocampo, maglie della difesa più larghe e trame offensive a volte troppo lente e prevedibili. In tal senso i neoarrivi Tevez e Llorente pagano lavori differenti rispetto alle estati vissute in altre realtà straniere e per tale ragione non riescono ad essere freddi e spietati sotto porta. L’obiettivo è quello di ritrovare la fluidità della manovra: sarà fondamentale in tal senso adeguare i movimenti dei nuovi attaccanti al complesso di situazioni che ha reso grande la Juventus nelle ultime due stagioni. Lavoro sicuramente realizzabile da un tecnico preparato quale Antonio Conte ma non di immediata realizzazione. Il resto passa dai numeri pazzeschi che la retroguardia è stata in grado di garantire all’economia bianconera nei due anni appena trascorsi: è lì che, per le fortune bianconere, sarà davvero complesso correggere eventuali malfunzionamenti. La Juve parte avanti: è la sua storia recentissima che le impone il ruolo di protagonista. Ora spetta al campo emettere i primi giudizi.