Tragedia Benitez, la famiglia: «La morte poteva essere evitata»

Accuse dai cari dell’attaccante scomparso contro le strutture mediche

Stando a quanto rivelato dalla famiglia di Christian ‘Chucho’ Benítez, l’attaccante dell’Ecuador, venuto a mancare lo scorso lunedì, poteva essere salvata. Benítez, 27 anni, è stato stroncato da un infarto in Qatar. Tuttavia, secondo quanto si apprende da alcune dichiarazioni riportate dall’EFE, le strutture non hanno preso in cura Benitez «per due ore» ed i familiari sostengono che, con un intervento più repentino, la vita di Benítez sarebbe salva.

«La sua morte poteva essere evitata se fosse stata pagata la giusta attenzione in minor tempo! – esclama il padre di Benítez, Ermen – Ora attendiamo di sapere la causa della morte, perché ancora non è stata comunicata con precisione.»

Inizialmente, Benítez era stato colpito dai dolori lancinanti all’addome e, come precisa la moglie, Liseth Chalá, «in quel momento è stato curato con dei sedanti, ma senza altri esami e gli hanno controllato solamente il dolore per poco tempo, perché poi sono tornati con maggiore forza.»

Attimi di dolore e tragici per Benítez che, come rivela la compagna, «dopo un po’ si era accorto che sarebbe potuto morire ed ha detto di prendersi cura dei suoi figli.» Qualche istante dopo, Benítez è stato colpito da una serie di convulsioni fino a perdere la vita.

Tutto l’Ecuador ed il mondo del calcio si è stretto intorno alla famiglia di Benítez per la loro perdita. La salma del giocatore è stata rimpatriata con l’aiuto dei dirigenti del club Al Jaish, con cui Benítez si era recentemente legato contrattualmente e si prevede l’arrivo della stessa in giornata. Il funerale avverrà a Quito, anche se, per la decisione finale, si attende il ritorno dall’Italia della madre di Benítez, Beatriz Betancourt.