2013
Napoli, De Laurentiis: «Siamo nella fase due. Higuaín uno dolce»
Aurelio De Laurentiis ha parlato a lungo ai microfoni di Sky Sport prima della sfida amichevole di questa sera contro il Galatasaray.
Il patron dei partenopei ha parlato della tifoseria dei partenopei, che ha accettato di buon grado la decisione della società di rimandare la festa dopo quanto accaduto ieri sera in Irpinia ed ha elogiato il comportamento dei presenti: «Ho colto un grande senso di civiltà e solidarietà. Quando a volte in televisione vedevo alcune manifestazioni di rappresaglia educazionale ho capito che una certa parte della società si è stufata. Questo è un Paese dove le cose non vanno bene. Dove i giovani non sono stati tirati su secondo le regole di uno Stato che dovrebbe promettere e aiutare. Vedere oggi uno stadio così sensibile ed educato, in un calcio così maleducato, perché il calcio è una grande festa ‘caciarona’ ovunque nel mondo, fuorché in America, dove a Los Angeles rimasi un po’ basito, ma già in Messico a Tijuana le cose cambiano.»
FASE DUE – Sul percorso del Napoli e gli obiettivi futuri, De Laurentiis è stato molto chiaro: «Abbiamo fatto scattare la parte due, abbiamo anticipato la fine della parte uno da due anni. Siamo in anticipo e siamo ancora giovani. Dateci tregua, spazio e tempo. Vedete il Dortmund, che ha castigato il Bayern Monaco, investendo meno, ma facendo un calcio che conta in Europa e nel mondo. A me ora quello che preme è l’internazionalizzazione del Napoli. Il calcio sta cambiando velocemente e radicalmente, ci sono Paesi che prima non erano protagonisti e tra cinque anni arriveranno anche gli Stati Uniti. Ora alcune nazioni hanno il ‘salary cap’ ma, nel momento in cui lo rimuoveranno, non ce ne sarà per nessuno. Noi ci dobbiamo preparare e patrimonializzare per essere alla pari degli altri e poter competere nei futuri tornei che ci saranno.»
HIGUAIN, UNO DOLCE – De Laurentiis ha poi commentato la trattativa che ha portato Gonzalo Higuaín al Napoli, raccontando anche qualche retroscena ed esprimendo le sue prime impressioni sull’argentino: «Gonzalo è un ragazzo molto dolce. Lunedì scorso ho deciso di prenderlo. Ho convocato lui ed il papà e ci siamo trovati in una saletta dell’aeroporto di Venezia ed abbiamo trovato una quadratura dopo 6-7 ore di colloqui. Dopodiché, ci siamo trovati con i nostri ed i suoi legali per 3-4 giorni per risolvere le questioni amministrative e legali. Si sarebbe voluto allenare con gli altri ragazzi, ma questo non era possibile finché non si trovava la quadratura del cerchio. Con gli avvocati abbiamo poi risolto gli ultimi dettagli all’Hotel Vesuvio e finalmente ha potuto firmare anche lui dopo il Real Madrid e diventare un giocatore del Napoli. La mia impressione è che si trova in una città sempre pronta a consacrare gli idoli. Al Real Madrid era un po’ protetto, qui è più esposto, perché la gente si aspetterà da lui un risultato importante. Poiché Benitez la pensa come me, ossia che in tanti devono segnare, forse si arriverà più facilmente diretti alla meta.»
CALENDARIO OK – Sul calendario, quest’anno, De Laurentiis si dice più contento rispetto ad un anno fa e confida nella buona e sana collaborazione con la Lega Calcio: «Ci hanno ascoltato ed hanno lavorato per il bene del calcio italiano. Noi dobbiamo recuperare questi altri due posti che ci mancano in Champions, perché è ridicolo che in Italia ci si debba giocare la terza entrata alla competizione. Dobbiamo riguadagnare quel posto perso, perché ci guadagnano a cascata tutte le altre società.»
TALENTO FATTO IN CASA – Infine, chiosa sul mercato dei club italiani sin qui: «Credo siano andati via vari campioni, ma in casa ne sono stati fatti parecchi. Cavani veniva considerato il quarto al mondo, ma è nato praticamente al Napoli, come altri che poi sono andati a fare lo show all’estero. Noi spesso siamo un po’ sciocchi, perché ce la cantiamo e ce la suoniamo e forse siamo un po’ troppo ‘cazzoni’ ed anche un po’ piagnoni.»