2013
E’ una Fiorentina bella, forte e arrabbiata
Dopo la beffa finale della scorsa stagione la proprietà rilancia il progetto viola con qualità ed ambizione
Un progetto vincente: la Fiorentina che i Della Valle stanno costruendo è in via di definizione e mancano alcuni tasselli necessari per guardare al futuro da un angolo di vista privilegiato. Ad impressionare sono qualità e tempismo con i quali la società viola si muove sul mercato: si va alla ricerca di grandi giocatori e prospetti da fuoriclasse e le trattative non incontrano ostacoli insormontabili.
IL PUNTO FORTE DELL’ORGANICO – Il diamante è il pacchetto offensivo. Nonostante la milionaria cessione di Stevan Jovetic al Manchester City: fattore che la dice lunga su qualità e lungimiranza del progetto viola. Via il montenegrino e dentro Mario Gomez, Joaquin ed Ilicic (mancano i dettagli): se ciò non bastasse ad indicare lo stato di salute di proprietà e dirigenza – vigile sul mercato e le sue opportunità come forse nessuno oggi in Italia – basti ricordare il colpo Giuseppe Rossi: preso a gennaio dal Villarreal per dieci milioni di euro più quattro di bonus quando Pepito non giocava gia da un anno e mezzo, un rischio oltre ogni ragionevole dubbio. La Fiorentina lo ha curato, atteso ed ora è pronta a godersi i colpi di un attaccante strepitoso che prima della rottura del legamento crociato del ginocchio destro aveva mostrato numeri da sballo guadagnandosi la convocazione di Prandelli. Non da meno la gestione dell’affaire Ljajic: quando la sorte del gioiello serbo sembrava segnata – in scadenza contrattuale nel 2014 e, appoggiato dal suo entourage, non intenzionato a rinnovare il suo legame con la viola per agevolare la partenza verso altri lidi – ecco l’opera di mediazione firmata Cognigni/Montella con il calciatore ora ad un passo dalla firma.
UN’ABBONDANZA DA SOGNO – L’ex Aeroplanino studia la soluzione tattica ideale per la sua Fiorentina: l’impronta base potrebbe essere quel 4-3-3 sperimentato con successo nella seconda parte della scorsa stagione, pronto a trasformarsi in 3-5-2 in alcune fasi della partita e della stagione ma – novità da intendersi in direzione dello sfruttamento totale dei tanti profili offensivi a disposizione – anche nell’innovativo 4-2-3-1. Sarà il grande acquisto dell’estate fiorentina Mario Gomez il terminale offensivo intorno al quale ruoterà la squadra, con Cuadrado ed il recuperato Rossi in rampa di lancio: Ilicic, Joaquin, Ljajic e probabilmente un centravanti di ruolo in qualità di vice Gomez (scartate le alternative El Hamdaoui e Larrondo, da considerarsi a tutti gli effetti calciatori sul mercato) a completare un settore che può senza dubbio puntare al bottino pieno. Non da meno il centrocampo: poco da aggiungere sulle qualità strepitose di interpreti del calibro di Borja Valero e Pizarro (che ha ritrovato morale ed ambizioni dopo il delicato finale di stagione), Aquilani è pedina che può agire sia sulla linea dei mediani che in posizione più avanzata, Ambrosini ha fame, grinta e voglia di rivalsa per rappresentare un valore aggiunto anche in termini di esperienza e si studia la validità di alternative nelle figure di Vecino, Wolski e Yakovenko. E Verratti quel sogno che può diventare realtà tra un anno.
COSA MANCA? – Essenzialmente due pedine di rilievo: un portiere affidabile e un difensore centrale veloce. La Fiorentina si guarda intorno, ora peraltro con la giusta calma – l’organico è decisamente in via di definizione – per consegnare a Montella una scuderia già di primissimo ordine e priva di punti deboli. Per quanto concerne l’estremo difensore le piste italiane portano a Consigli ed Agazzi ma le richieste elevate da parte di Atalanta e Cagliari raffreddano le piste, nel secondo caso anche a causa di dubbi sull’effettiva qualità. Occhio alla pista estera Ruffier ma non si esclude un nome a sorpresa nell’immediato futuro, proprio come accadrà inevitabilmente per un marcatore veloce che possa abbinare alla perfezione le sue caratteristiche con quelle di Gonzalo Rodriguez. Attenzione: un aspetto decisivo per le sorti della prossima Fiorentina è da rintracciare nella rabbia agonistica che deriva dalla beffa Champions subita dal Milan negli ultimi minuti di un duello esaltante. Nessuno avrebbe storto il naso qualora la contesa avesse premiato il merito viola, ma la società sta dimostrando con i fatti la validità del suo progetto. Ed un’intera piazza è già in visibilio.