Milan, il miglior attacco è la difesa - Calcio News 24
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2013

Milan, il miglior attacco è la difesa

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Siamo proprio sicuri che al Milan serva un’altra punta? O sarebbe meglio rinforzare i reparti arretrati?

ROSSONERO RELATIVO – Al mondo non esiste nessuno più esigente di un tifoso, puoi anche essere la più scalcinata squadra di Prima Categoria ma comunque avrai sempre qualcuno che chiede di più, sempre di più. Figuriamoci se si tratta del Milan, una compagine che negli ultimi trent’anni ha fatto della vittoria un marchio di fabbrica tanto da cucirsi addosso “Il club più titolato al mondo”. Bene, se i rossoneri vorranno veder campeggiare quella scritta tanto soddisfacente quanto futile sulle proprie maglie, allora dovranno darsi una mossa. Nella scorsa stagione il Diavolo vendette praticamente chiunque, gli ingaggi esosi vennero tutti destinati altrove e rimasero solo Flamini, Robinho e Mexes: di questi tre andrà via solamente il più forte, vale a dire il centrocampista francese, mentre al momento la permanenza degli altri due non è certa ma molto probabile.

CHI BELLO VUOLE APPARIRE – Il Milan ha operato un restyling profondo, magari andava distribuito meglio ma comunque ha fatto una scelta coraggiosa e anche intelligente in questi tempi di recessione. Dopo una sortita del genere però c’è bisogno di confermarsi e l’impressione è che un miracolo come quello del 2012-13 sia francamente irripetibile con i soliti elementi. L’attacco va bene così, c’è El Shaarawy che dopo un periodo di stanca potrà ritrovare la forma giusta e soprattutto sarà affiancato da Balotelli, divenuto una pedina insostituibile nello scacchiere milanista; non dimentichiamoci di Pazzini, che quest’anno ha segnato 15 gol, e nemmeno di Niang, che ancora pecca troppo di presunzione. E’ arrivato Saponara e potrà giocare anche come esterno nel 4-3-3 (oppure alla Kakà da trequartista, meglio), mentre dovrà partire Robinho, il cui apporto al calcio italiano è uguale a quello che Claudia Koll ha dato alla teologia. Sembra però che il brasiliano sia vicino al rinnovo, questo potrebbe giocare a sfavore del Milan sia per il tetto ingaggi che per il gioco in sé, ma tant’è.

TUTTI ALL’ATTACCO – Non si capisce dunque perché il Milan voglia per forza cercare una punta, un giocatore forte proprio là davanti dove è ben coperto. Matri sarebbe un doppione di Pazzini e non servirebbe quasi a niente, forse un centravanti di scorta – Petagna? – potrebbe tornare utile visto lo stop del toscano, ma comunque non un giocatore che crei dualismi. Centrocampo e difesa lasciano molto a desiderare invece, partiamo dalla linea mediana: De Jong tornerà a disposizione di Allegri, ma l’olandese ha solo grinta, i piedi sono quelli che sono e manca la personalità nel momento decisivo, cosa che invece ha dimostrato di avere Montolivo, autentica sorpresa dell’anno passato. Poli è un ottimo innesto ma non dovrà essere l’unico, perché Nocerino è in calo e Muntari non è poi un top player come si suol dire. Riuscire a rimettere in forma Boateng sarebbe un acquisto importante, il ghanese ha la capacità di spaccare le partite ma nell’ultima stagione e mezzo ha spaccato altro. Capitolo cessioni: Emanuelson e Traorè sono da campionato turco, Strasser potrebbe tornare utile se solo non si infortunasse ogni tre giorni. 

TANTO DA FARE – La difesa non è che vada tanto meglio, può puntare su due esterni d’eccezione come Abate (imparasse a crossare sarebbe fantastico) e De Sciglio e su buoni elementi quali Zapata e Zaccardo, quasi mai utilizzato nella scorsa annata. Il resto non è da buttare ma se i rossoneri riuscissero a fare cassa potrebbero trovare molte alternative a buon mercato: Mexes è stato un gran difensore ma riuscirà a ripetere l’ottima seconda parte del 2012-13? Serve un buon difensore che abbia pedigree ma che non costi tanto, anche se forse è più facile per il Milan trovare il Sacro Graal. Va bene che Bonera e Antonini possono dare quel tocco di esperienza in più, ma comunque qualitativamente non sono fenomeni e nelle ultime stagioni hanno mostrato un calo abbastanza vistoso. Si parla tanto bene di Bryan Cristante, centrocampista della Primavera che Dolcetti ha schierato anche in difesa, provarlo non sarebbe un gran rischio, così come inserire Vergara tra i titolari. 

CUI PRODEST? – La linea verde può ampiamente ripagare, ma è il rinnovo totale del Milan che va compiuto, non ha senso altrimenti lasciar andare Ambrosini e Flamini, che al momento sarebbero il tipo di giocatore che al Diavolo serve come il pane. Le altre squadre in Italia hanno venduto e adesso si rinforzano, tanto da far sembrare lo scudetto una corsa a otto, persino il Parma – con tutto il rispetto per una società in gran crescita – per adesso si è mossa di più e meglio del Milan. Non scordiamoci che c’è un playoff di Champions da passare, possibile che Galliani & Co. inizino a pensare seriamente al mercato qualora il Milan passasse il turno e arrivassero soldi freschi dalla qualificazione, però è rischioso fare trattative su trattative negli ultimi cinque giorni, nonostante in quel periodo i grandi team europei inizino a svendere gli scontenti che altrimenti non giocherebbero mai. Il problema è che al Milan si guarda il dito e non la luna, si punta al colpaccio per far contenti i tifosi e si fanno nomi con Benzema et similia, ma forse i tifosi stessi sarebbero più felici con un attaccante in meno e un difensore e soprattutto un trofeo in più a fine stagione.