2012
Champions League – Girone E: Juventus – Nordsjaelland, lampi di tattica
La Juventus in Danimarca non va oltre all’1-1 contro il modesto Nordsjaelland. I ragazzi di Conte e Alessio hanno giocato discretamente ma sono stati poco concreti e la grande mole di gioco non si è tramutata in gol fino al 79′. Ma andiamo a vedere l’analisi tattica del match.
La Juventus si schiera con l’ormai solito 3-5-2, con Lucio a destra al posto di Barzagli. Cambiano anche gli esterni rispetto alla partita contro il Napoli: Isla e De Ceglie al posto di Asamoah e Lichtsteiner. Il Nordsjaelland gioca con il 4-2-3-1, con uno schieramento molto basso pronto sempre alla ripartenza.L’unica punta dei danesi è Beckmann, forse troppo poco per giustificare una Juve che a larghi tratti tiene tre difensori bloccati. I bianconeri attaccano sin dall’inizio sulla sinistra, De Ceglie gioca più avanzato di Isla e viene anche servito in maniera più continua. Il terzino si muove molto, fa tutta la fascia ma ne risente la fase difensiva dove comunque Chiellini è presente con le diagonali. Isla è più bloccato e più spesso si accentra per creare gioco e giustificare le incursioni dei centrocampisti che però sono meno frequenti del solito. I ragazzi di Conte ci provano quasi sempre sul filo del fuorigioco. Matri fa movimento ma non riesce a farsi trovare, Giovinco si muove molto bene e spesso viene trovato. Una volta salta il portiere ma poi mette fuori, in un’altra occasione controlla bene, ubriaca l’avversario e prova il tiro, centrale. La formica atomica è comunque tra i più pericolosi dei suoi. Il Nordsjaelland ci prova con le ripartenze, attacca in tre, con uno dei 4 uomini offensivi che serve l’assist o rimane comunque più arretrato, due esterni larghi e Beckmann che centralmente va al tiro.
Nella ripresa le due squadre non cambiano niente, ma la Juve forse trova un migliore approccio. Attacca di più e pressa meglio, è una squadra calcisticamente più cattiva. Matri in girata colpisce bene ma la palla va centrale, Giovinco prova il tiro al volo su sponda di Matri ma anche il suo tentativo risulta centrale. La difesa del Nordsjaelland rimane bassa, si alza solo quando la Juve arriva nei pressi dell’area per fare il fuorigioco. I bianconeri tirano anche da fuori ma i tiri vengono tutti respinti. Gli esterni juventini poi non riescono ad essere incisivi, spingono tanto, corrono ma non saltano l’uomo quasi mai, un po’ per qualità un po’ per personalità. Al 49′ la Juventus è disattenta, Chiellini e De Ceglie concedono la ripartenza agli avversari e il numero 3 è costretto a stendere Laudrup. Da quella punizione nascerà il gol del Nordsjaelland. La Juve viene punita per la disattenzione più frequente: De Ceglie è troppo alto e non recupera la posizione da quinto di centrocampo. La Juventus reagisce e attacca ma c’è un refuso: Matri e Giovinco sono sempre sulla stessa linea, nessuno dei due dà profondità e non si crea spazio tra difesa e centrocampo norvegese per mandare al tiro centrocampisti e Giovinco. Sale l’intensità della partita, il Nordsjaelland inserisce Nordstrand per Beckmann e rinuncia di fatto ad attaccare se non con qualche ripartenza, comunque abbastanza sterile vista l’assenza dell’autore del gol. La Juve prova una nuova soluzione tattica, quasi disperata: 3-4-1-2. Vucinic e Bendtner entrano e diventano le due punte, Giovinco agisce alle loro spalle e Isla al posto di Lucio gioca come terzo difensore. Il centrocampo bianconero non riesce a dare la solita intensità e spesso è Vucinic a dover tornare a metà campo e fare gioco, quando ciò succede Giovinco si butta tra le linee ma lo spazio è comunque poco. Pirlo è costretto a variare su tutto il fronte, Vidal è sotto tono e Marchisio cerca di andare nei pressi dell’area ma lo spazio è ancora poco. Su uno dei pochi attacchi dalla destra la Juve segna con Vucinic su un cross di Isla. Interessante notare come le fasce oggi sono state un handicap per la Juve che infatti ha segnato quando è riuscita ad allargare il gioco e ad essere veloce sugli esterni. Per il resto squadra troppo centrale. Nel finale la Juve attacca ancora in maniera spregiudicata, il Nordsjaelland prova qualche contropiede ma sono bravi i difensori juventini ad uscire in anticipo e a chiudere.
La squadra di Conte trova intensità ma non qualità, crea e produce tanto ma viene punita. La difesa risulta troppo alta, e si paga la (poca) qualità dei due esterni (con Isla fuori forma che comunque serve l’assist). L’attacco con Giovinco e Matri manca di qualcosa, Vucinic dà velocità e fantasia, Giovinco senza gli spazi è perso e Matri non apre la difesa avversaria quasi mai. I danesi sono bravi a difendersi, a fare muro e a ripartire. Nei primi 20 minuti dimostrano ordine e cinismo nei contropiede, trovano un grandissimo gol che isola dalla tattica. O quasi. Alla Juve senza Vucinic la luce resta spenta e in questo condizioni il, seppur bravo, Giovinco è difficile da illuminare.