2012
PSG, Ancelotti: “Real e Barça favorite in Champions, le italiane…”
PARIS SAINT GERMAIN ANCELOTTI – Carlo Ancelotti ha rilasciato un’interessante intervista per la Gazzetta dello Sport. Il tecnico del Paris Saint Germain ha parlato delle prime gare della ricca formazione francese in questa stagione e delle aspettative per una stagione che comunque non vedrà il dominio da parte dei parigini, almeno secondo il mister emiliano: “Siccome abbiamo speso tanti soldi siamo favoriti. Ma il calcio non è mica così, ci vuole tempo per assemblare una squadra, i giocatori devono imparare a conoscersi. Non è mica semplice, credetemi. Farò di tutto per vincere. L’obiettivo è chiaro: conquistare lo scudetto in Francia, superare il girone in Champions League e poi chissà… Cosa ci manca? A livello tattico non siamo ancora equilibrati. Ma il lavoro principale da fare riguarda l’aspetto psicologico. Dobbiamo tutti aver voglia di dimostrare che siamo forti, dobbiamo stupire la gente. Ibrahimovic? Molti lo giudicano arrogante, ma non è affatto così. Gli piace scherzare, fare battute. A me ricorda un po’ Pirlo. All’esterno giunge un’immagine che non corrisponde alla realtà. Ibra è uno schietto, ti dice le cose in faccia. A me piacciono i tipi così. Però è anche molto rispettoso dei ruoli. Insomma, io lo vedo come un grande trascinatore, ha motivazioni e può essere l’uomo-faro del gruppo. Tutti parlano dei soldi, ma nessuno pensa al progetto ambizioso del Psg. Credete che Ibra, Thiago Silva, Lavezzi e compagnia siano venuti a Parigi per i soldi? Guardate che guadagnavano lo stesso stipendio anche da altre parti… Sono venuti da noi perché hanno sposato la causa e questa è la cosa più importante. Anch’io ho accettato di allenare il Psg per il progetto, mica per lo stipendio. Favorite per la Champions? Due: Barcellona e Real Madrid. Il Barcellona è forte anche senza Guardiola, però li ho visti meno aggressivi e un po’ più disattenti in difesa. Insomma, mi sembrano più vulnerabili rispetto al passato. Milan e Juventus? Il Milan tocca ad Allegri sistemarlo dopo gli ultimi acquisti. Nel dna del club c’è la Champions più del campionato, questo non va mai dimenticato. La Juventus, in Europa, può stupire. Ha un gioco basato sulla velocità e sull’intensità, l’anno scorso ha vinto lo scudetto anche perché aveva un solo impegno, vedremo come reagirà al cambiamento. Non è facile gestire due competizioni. Comunque la Juve, nell’ultima stagione, mi ha davvero impressionato e il merito sta in tre nomi: Conte, Pirlo e Agnelli. Il presidente l’ho conosciuto quando ero alla Juve e si vedeva che sarebbe diventato un grande dirigente.“