Storia di un gruppo magico, smantellato troppo tardi: è tornata l'Inter? - Calcio News 24
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2012

Storia di un gruppo magico, smantellato troppo tardi: è tornata l’Inter?

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C’era una volta un gruppo di eroi, una squadra magica che nell’Annus Domini 2010 fu capace di mettere tutti in fila. In Italia, in Europa e nel Mondo, un’Invincibile Armata dall’armatura nerazzurra che riportò un club italiano sul tetto del globo e che esaltò ulteriormente il lavoro di un maestro straordinario, il cui nome di battaglia era quello di Special One: al suono dell’ormai celebre ‘rumore dei nemici’, il condottiero venuto da Setubal trascinò il suo esercito alla conquista di tre trofei, ispirando anche il successo anche nel Mondiale per Club, a lui dedicato dai suoi adepti.

Fu quello l’ultimo segnale di vita di quell’esercito straordinario, che sembrava destinato a essere smantellato proprio nell’estate dell’anno magico, ma che per misteriosi motivi fu mantenuto praticamente immutato, forse perchè non fu percepita la sindrome da ‘pancia piena’, che colpisce chi va al di sopra delle proprie aspettative sorprendendo sè stesso prima che i propri avversari. Milito, Maicon, Julio Cesar, Sneijder, Eto’o: tutti con numerose offerte da valutare, per poi essere puntualmente rifiutate. Vanno via solo il ribelle Balotelli, che riabbraccia la chioccia Mancini in quel di Manchester, e il ‘bambino prodigio’ Santon, anch’egli dirottato in Inghilterra.

Sacrificati due giovani rampanti e carichi di entusiasmo per mantenere gente più ‘vecchia’ e strapagata: è una strategia che non offre frutti al Biscione. Prima è Benitez a vivere i sei mesi più complicati nella sua lunga e decorata carriera da mister; poi Leonardo riesce a spremere quel pò di vitalità che resta a un gruppo che ormai non ha più fame. Il passaggio di consegne dal brasiliano a Gasperini, e dall’ex genoano al traghettatore Ranieri, non porta che l’evidente sensazione di una necessità di cambiamento, che non può più essere rinviato. Un rinnovamento che parte dalla panchina, dal promettente Andrea Stramaccioni, e che prosegue anche sul fronte del mercato.

Con due anni di ritardo, dicevamo, ma in maniera comunque costruttiva: via tutti gli scontenti, ovvero i veterani Lucio e Julio Cesar, oltre a gente come Pazzini e Forlan, arrivata dopo il Triplete ma incapace di incidere. Eto’o è solo un ricordo, mentre Sneijder e Milito resistono e fanno sognare, e Maicon è in sospeso tra una permanenza comunque gradita e l’ipotesi di reunion con l’antico condottiero Mou. Il tutto mentre i vari Cassano, Palacio, Gargano, Handanovic e Silvestre regalano gioia ed entusiasmo al rigenerato pubblico nerazzurro, e i giovani Coutinho e Alvarez promettono soddisfazioni a lunga scadenza. Che sia di nuovo, 24 mesi dopo, l’anno del Biscione?