2012
Juventus, Abete: “Scudetti sono 28. No alla terza stella, ma…”
Giancarlo Abete, presidente della Figc, ha commentato ai microfoni di ‘Stadio Sprint’, la vittoria del campionato da parte della Juventus: “Scudetto meritato? Meritatissimo. Si tratta di un risultato che è frutto di una stagione eccezionale. Inoltre è un obiettivo del calcio italiano che la Juve torni ai suoi livelli abituali. Speriamo che l’anno prossimo possa fare bene anche in Europa”.
Sull’addio di Alessandro Del Piero alla Juventus: “Penso che Del Piero sia un grande nel gioco, nell’intelligenza, nello stile e nei valori quindi il suo addio è un momento da incorniciare. Dispiacerà molto non poterlo più vedere in campo nel nostro campionato. Ha saputo coniugare professionalità a capacità di comunicare valori positivi”.
Su Gianluigi Buffon: “Ci è mancato in Sudafrica ma contiamo ad averlo alla grande in Polonia e Ucraina”.
Sui numerosi elementi della squadra di Antonio Conte appartenenti alla nazionale azzurra: “Blocco importante e di riferimento per Prandelli in vista dell’avventura europea. Dobbiamo puntare più sulla squadra che sui vari singoli per fare bene”.
Su Pirlo: “È stato il faro della squadra di Conte. Con Buffon costituisce un patrimonio per la nostra nazionale”.
Sul numero di scudetti sentiti propri dalla Juventus: “Sono 28 ovvero quelli sanciti dalla giustizia sportiva, operante verso il Coni, come scritto anche da Blatter nella lettera di congratulazioni fatta pervenire alla società. Anche se è comprensibile che alcuni giocatori la pensino in modo diverso per quanto hanno vissuto sul campo”.
Sulla possibile aggiunta della terza stella sulla maglia: “Se si tratterà di terza stella classica collegata al numero degli scudetti e applicato sopra lo stemma non sarà possibile. Se verrà sistemato nel logo o nel disegno della maglia la situazione verrà valutata da chi di dovere”.
Chiusura ancora sulla nazionale: “Il gruppo è coeso. Prandelli ha fatto un ottimo lavoro sotto tutti punti di vista. Abbiamo ottimi giocatori ma per poter fare strada si dovrà lavorare come squadra. L’impegno si annuncia gravoso e il girone difficile. Dovremo affrontare due squadre come Spagna e Croazia che ci precedenono nel ranking ma, preparandoci bene, potremmo fare bene e andare avanti”.