2012
Fiorentina, Cerci: “Non sono una testa calda”
Alessio Cerci si difende dalle accuse legate al suo carattere fumantino. L’attaccante della Fiorentina, contattato dai colleghi della Gazzetta dello Sport, ha parlato anche dei suoi progetti per il futuro: “L’immagine della testa calda non mi appartiene, sono un ragazzo semplicissimo. Non bevo, non fumo e non vado a mignotte, frequento gli amici di sempre. Poi a vent’anni si possono commettere delle piccole cavolate, ma verso di me c’è stato troppo accanimento. Forse sono un po’ fragile e un po’ pigro in allenamento, è un mio limite ma per dare il massimo devo essere capito. E spesso non lo sono stato. Rossi? Alla fine mi ha anche fatto giocare, ma se credeva in me, come diceva, avrebbe potuto usarmi di più e tirar fuori il meglio delle mie qualità. A gennaio mi mise fuori con la scusa delle voci di mercato, ma io ero tranquillissimo. Se cercavo una soluzione alternativa alla Fiorentina era solo perché non mi considerava. Io parte del nuovo corso? Se si cerca una base su cui ripartire allora voglio esserci dentro, spero di continuare qui. Finora avete visto il 50% di quello che posso dare. La rete di Lecce? Il gol è stato una liberazione, per tutti. Dopo il rosso con la Juve ho avuto la forza di rialzarmi, come mi era già successo in passato. E in questi giorni ho ricevuto tanto affetto dai tifosi. Lo scontro Rossi-Ljajic? Adem ha fatto un errore con l’applauso, ma non ha detto nulla. Rossi poteva prenderlo nello spogliatoio ed evitare scenate di fronte a tanta gente, bambini compresi.”