L’affannata risposta di De Laurentiis alla famiglia Higuain - Calcio News 24
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2016

L’affannata risposta di De Laurentiis alla famiglia Higuain

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de laurentiis napoli gennaio 2016 ifa

Calciomercato Napoli: il presidente De Laurentiis punto nell’orgoglio

Punto nell’orgoglio. Come accaduto già in passato, con protagonisti diversi: stavolta il quartier generale di Gonzalo Higuain, ossia la sua famiglia e nello specifico il fratello-agente Nicolas, ha scelto di vuotare il sacco. Il Napoli, e dunque società ed in primis proprietà nel nome di Aurelio De Laurentiis, accusati di non aver rinforzato a dovere la squadra, come invece promesso in sede di trattativa iniziale.

L’APPRODO DI HIGUAIN A NAPOLI – Lasciò piuttosto sorpresi, tre estati fa, il trasferimento di Gonzalo Higuain dal Real Madrid al Napoli: il centravanti argentino, tra i migliori esponenti nel suo ruolo, a 25 anni e anni e dunque nel pieno della sua evoluzione, che sceglieva di abbandonare il club più ricco e strutturato del mondo (peraltro vederlo vincere due volte la Champions League in tre anni non avrà sollevato il suo morale) per sposare la causa partenopea. Senz’altro cruciale fu la volontà del Pipita di sentirsi assoluto protagonista della propria storia e non comprimario di stelle più brillanti (vedi Ronaldo), ma un ruolo fondamentale fu senz’altro giocato dalle prospettive presentate dal presidente De Laurentiis: una crescita continua nel tempo, che con Rafa Benitez (in tal senso polo attrattivo nella scelta di Higuain) voleva percorrere un processo di internazionalizzazione più marcato di quanto fosse accaduto in precedenza.

LA GUERRA ALLA JUVE – Fenomeno che avrebbe necessariamente investito più piani: il rinforzo continuo della squadra, l’adeguamento delle strutture, l’ambizione generale di primeggiare sul palcoscenico nazionale e provare a dire la propria in campo estero. Questo Napoli, nel suo anno migliore che non è arrivato con Benitez quanto con lo sconosciuto Sarri, si è ritrovato a contendere i suoi sogni di gloria ad una Juventus mostruosa nella capacità di recupero. Peraltro lo stesso club che detta voce grossa da cinque anni e che appare irraggiungibile nell’immediato futuro: tutte ragioni che hanno indotto l’entourage di Gonzalo Higuain a ritenere insufficienti gli sforzi protesi dal mondo Napoli. La guerra alla Juventus, in parole povere, non si può fare in questo modo. Con queste misure. Serve altro, forse molto di più.

SVILUPPI – Almeno per quanto concerne l’Higuain pensiero. Il giudizio sull’operato di De Laurentiis lo lasciamo fondamentalmente alle vostre opinioni: è un qualcosa che dipende dal lato in cui si osserva la prospettiva, se analizzare il percorso di crescita dal momento in cui è stato rilevato il club oppure basarsi su alcuni passi falsi – in primis nell’estate del famoso playoff di Champions League poi perso con l’Athletic Bilbao – che hanno condizionato la visione d’insieme. Su un fattore però sussistono meno incertezze: il presidente partenopeo è persona orgogliosa. E quando colpito nel profondo del suo orgoglio, seppur nelle difficoltà ed eterne lungaggini che condiscono le sessioni di calciomercato, cerca la reazione: Axel Witsel il colpo da sfoggiare come biglietto da visita contro certe accuse, Roberto Pereyra l’innesto dalla Juventus, il tutto (sorprese dietro l’angolo) finalizzato a garantire a mister Sarri il giusto equilibrio tecnico nelle rotazioni. Che lo stesso allenatore, con la Champions League alle porte, non potrà più ignorare. Il resto è la risposta alla famiglia Higuain: un capitolo tutto da vivere.