Copa America: Giamaica, la Cenerentola del torneo - Calcio News 24
Connect with us

2015

Copa America: Giamaica, la Cenerentola del torneo

Avatar di Redazione CalcioNews24

Published

on

giamaica

Reggae Boyz al debutto: la Giamaica è stata l’ultima invitata

Ultima invitata al torneo, la Giamaica è affettuosamente considerata la mascotte della Copa America, anche se forse dietro a questa definizione si cela la convinzione che possa piuttosto essere la cosiddetta squadra materasso. Probabilmente è la Nazionale con più lacune della competizione, quella più debole insomma, sicuramente non è stata fortunata, essendo capitata in un girone di ferro, quello B: i Reggae Boyz dovranno, infatti, vedersela con Argentina, Uruguay e Paraguay. La Giamaica è, dunque, fra le novità della Copa America, perché, insieme al Messico, ha ricevuto un invito dal comitato organizzatore, pur facendo parte della Concacaf, la Federazione calcistica che comprende i Pesi dell’America Centrale, Settentrionale e Caraibi. Chiamati in causa dopo i rifiuti di Giappone e Cina, i giocatori giamaicani affronteranno tale competizione come occasione per confrontarsi con grandi campioni e accumulare così maggiore esperienza. In attesa, infatti, della Gold Cup di luglio, la Giamaica, che non perde da ottobre scorso e ha messo in bacheca la Coppa dei Caraibi, non intende diventare l’agnello sacrificale del torneo.

ALLENATORE E TATTICHE – Winfried Schäfer è l’unico commissario tecnico europeo della Copa America. Il tedesco, che allena la Giamaica dal 2013, difficilmente riuscirà ad eguagliare l’inglese Greenwell, che, alla guida del Perù, nel 1939 riuscì a vincere la competizione, diventando l’unico europeo ad averla conquistata. Autentico globetrotter, Schäfer, che ha vinto la Bundesliga e la Coppa Uefa da calciatore con il Borussia Moenchengladbach, ha allenato il Camerun tra il 2001 e il 2004, qualificandosi ai Mondiali e vincendo la Coppa d’Africa con Samuel Eto’o, poi ha guidato diversi club negli Emirati, in Azerbaigian e la Thailandia. Le probabilità che schieri la sua squadra con il 4-4-2 sono molto alte, considerando che non ha a disposizione giocatori tecnici: questo schieramento, infatti, gli dà la possibilità di dare compattezza alla squadra, nella speranza che la fase difensiva non faccia acqua. Schäfer ha avuto l’intuizione di sistemare per ogni reparto dei punti di riferimento, attorno cui ha poi costruito la squadra: Mariappa e Taylor in difesa, Austin a centrocampo e Mattocks in attacco. Quest’ultimo detiene il record di sempre di reti realizzate con la maglia della Giamaica: in 22 presenze, infatti, ha messo a segno 22 gol. L’età media è alta, ma non mancano i talenti da tenere d’occhio, come Lawrence dei New York Red Bulls.

MIGLIOR GIOCATORE – Il leader della squadra è senza dubbio Rodolph Austin. Il capitano della Giamaica è il cuore pulsante della squadra sia per personalità che a livello tecnico: la tenacia e l’energia sono due tratti caratteristici del centrocampista, il più impiegato tra i giocatori convocati. Dopo aver mosso i primi passi in patria nel Portmore United, è stato nel 2008 ad un passo dallo Stoke City, ma il trasferimento saltò per il mancato ottenimento del permesso di lavoro. Il club inglese, però, ottenne un’opzione d’acquisto su Austin, che nel frattempo fu girato in prestito al Brann, in Norvegia, ma questa non fu esercitata. Il Brann, con cui ha disputato due partite in Coppa Uefa, lo acquistò poi per poco più di 1 milione di euro. Dopo quattro anni è approdato nel Leeds United, con cui ha collezionato 111 presenze e 10 reti. In scadenza di contratto, Austin è destinato a svincolarsi: la Copa America, dunque, rappresenta una vetrina per mettersi in mostra e trovare una nuova sistemazione. Avremmo potuto parlare in questa sede di Raheem Sterling, nato a Kingston, in Giamaica, ma l’asso del Liverpool, emigrato a 5 anni con sua madre in Inghilterra, ha scelto la Nazionale dei Tre Leoni.

PUNTI DEBOLI – Le uniche qualità sulle quali può contare la Giamaica sono la grinta e la corsa, necessarie per provare a complicare i piani delle avversarie ben navigate. E’ evidente, infatti, la differenza con le altre nazionali del torneo per tasso tecnico e organizzazione difensiva, senza dimenticare poi l’inesperienza, un aspetto altrettanto determinante quando si ha a che fare con campioni del calibro di Lionel Messi, Edinson Cavani e Luis Suarez, giusto per citarne qualcuno. La speranza del ct Schäfer è che i suoi giocatori attingano dalle rispettive avventure all’estero: molti, infatti, giocato in Inghilterra e negli Stati Uniti: in particolare 7 nel campionato inglese, 5 in quello statunitense.

PALMARES – Piena di polvere la bacheca della Giamaica, che del resto è alla seconda manifestazione internazionale più importante. Ha partecipato, infatti, in una sola occasione ai Mondiali, quelli disputatisi in Francia nel 1998: dopo essersi fatta piegare dalla Croazia e dall’Argentina, la Giamaica riuscì a battere a sorpresa il Giappone grazie alla doppietta di Whitmore. Nel 1993 aveva, invece, conquistato la medaglia di bronzo nella Gold Cup. Decisamente più competitiva nella Coppa dei Caraibi, che ha vinto 6 volte, dietro Trinidad e Tobago, in vetta con 8 vittorie.