Ajax - Milan, Kluivert: «Squadre in difficoltà, Balotelli...» - Calcio News 24
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2013

Ajax – Milan, Kluivert: «Squadre in difficoltà, Balotelli…»

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kluivert bordo campo olanda 2012 ifa

AJAX MILAN KLUIVERT BALOTELLI – Patrick Kluivert è un doppio ex della sfida tra Ajax e Milan, in programma questa sera sul campo dei lanceri. L’ex centravanti olandese, attuale collaboratore della Nazionale olandese, ai microfoni dei colleghi della Gazzetta dello Sport ha fatto capire che la sua esperienza in rossonero non è poi così da buttare: «Io non ero e non sono una testa matta. Andò come andò, ma dell’Italia ho un buon ricordo. Amo il Milan e mi piacerebbe tanto tornarci da allenatore. I difensori italiani picchiano? E’ vero che in Italia per un attaccante è difficile giocare, perché ti lasciano pochi spazi. Ma non è che ti picchiano per picchiare, e quindi devi reagire. Se ti picchiano è perché sei pericoloso e forte, è così che bisogna intenderla.»

AJAX E MILAN – Kluivert ha toccato poi i temi principali della serata, ovvero la sfida tra il suo Ajax e il Milan, due squadre che non stanno vivendo un grandissimo momento: «Sono due squadre per certi versi simili, perché non attraversano un grandissimo periodo. Ma l’Ajax è molto giovane, e la qualità è dalla parte del Milan. Non è solo questione di esperienza: credo che nessuno qui si aspetti che vinca l’Ajax e questo alla fine può essere un vantaggio per i ragazzi di De Boer. La pressione è sul Milan.»

BALOTELLI – Kluivert parla anche di Mario Balotelli, facendo capire che il suo carattere non deve offuscare il suo immenso talento: «Se fossi il suo allenatore, credo che potrei influire un po’ su di lui, aiutarlo a superare certe situazioni. Ma non si può fare di più. Balotelli è unico, come altri sono pezzi unici. Ha un carattere particolare, ma è una stella che farebbe comodo a ogni squadra e sta facendo grandi cose anche in Nazionale. Quindi bisogna rispettare il suo carattere e lasciarlo in pace. Ovviamente pagherà quando sbaglia in campo, ma è inutile pensare di cambiare il suo cervello.»