Anzhi e Psg, la svolta tarda ad arrivare - Calcio News 24
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2012

Anzhi e Psg, la svolta tarda ad arrivare

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Avere ampie disponibilità  economiche nel calcio non sempre si rivela un vantaggio. Poter contare su contante fresco può portare alcuni dirigenti a rincorrere senza la necessaria premura la via apparentemente più veloce verso la gloria. Ed ecco che società  come Anzhi e Paris Saint-Germain hanno cominciato a ricostruire la propria rosa intervenendo a gamba tesa sul mercato, facendo propri alcuni tra i migliori talenti, nascenti o maturi che siano, sbaragliando senza troppa difficoltà  la concorrenza. I calciatori però non si autogestiscono. Serve un allenatore che riesca a valorizzarli al meglio e a cucire le peculiarità  di ognuno dei propri allievi, talvolta proprio per rendere merito al lavoro svolto in sede di mercato dai propri dirigenti.

Gli avvicedamenti tecnici che hanno visto l’approdo a Parigi di Carlo Ancelotti e a Makhachkala di Guus Hiddink non hanno finora dato i frutti sperati. L’ex allenatore del Milan era reduce da un biennio agrodolce a Londra sulla panchina del Chelsea dove alla brillante stagione di esordio, condita dal double (campionato e coppa nazionale) ha fatto seguito un’annata avara di soddisfazioni che ha indotto il magnate russo Roman Abramovich ad allontanare Carletto per provare a ripartire dal portoghese Villas-Boas, esonerato pochi mesi dopo. Leonardo ha individuato nel proprio ex allenatore ai tempi della gloriosa permanenza in rossonero la ciliegina sulla torta per dare lustro alla stagione del rilancio della società  della capitale transalpina, ormai da anni relegata nell’anonimato, oscurata da Lione, Bordeaux e Lille. A questo punto del campionato in pochi si aspettavano però di vedere il Montpellier ancora all’altezza del rinominato avversario e tutt’altro che domo. Situazione causata dalla lunga collezione di pareggi messa da parte dai rivali per il titolo.

Non ha ugualmente preso quota la nuova sfida affrontata da Guus Hiddink. Tornato in Russia per allenare un club dopo averne guidato la nazionale maggiore. Per accettare l’incarico ha dovuto lasciare la guida della Turchia, liberandosi in tempo per prendere parte alla seconda parte della Russian Premier League, che vede l’Anzhi nel gruppo di vertice, riservato alle prime otto classificate nella prima parte di stagione. L’andamento della compagine del Daghestan dall’inizio del 2012 lascerebbe presagire tutt’altro. La squadra è scivolata al settimo posto e rischia di mancare l’approdo ad una delle competizioni europee. Sarà  importante riuscire a sfruttare il potenziale di una squadra dotata di risorse di primo livello come Samba (arrivato in extremis lo scorso gennaio), Zhirkov ed Eto’o. E la storia del guru olandese assicura che potrebbe rivelarsi l’uomo giusto per poter adempiere a tale compito. Stesso discorso vale per Ancelotti, ma il tempo non si ferma ad aspettare anima viva.