Atalanta, bilancio del 2022: focus sui difensori
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Atalanta, bilancio del 2022: focus sui difensori

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Il bilancio dei difensori dell’Atalanta durante il 2022: dai punti fermi fino ai giovani prospetti del vivaio orobico

DEMIRAL (9) – Leader tanto grintoso quanto preciso in fase difensiva. Con lui non passa neanche l’aria e il 2022 si dimostra praticamente impeccabile, sempre attento agli attacchi avversari: capo di una difesa che, ultime giornate a parte, era la migliore del campionato.

PALOMINO (8,5) – La stagione scorsa è stato il migliore insieme al numero 28 nerazzurro. Lo sceriffo che diventa commissario grazie alla sua continuità. Ciò che è successo fuori dal campo lo ha reso più forte di prima anche sul lato umano, e dopo 4 mesi si riprende la rivincita contro tutto e tutti.

SCALVINI (8) – Un diamante da sgrezzare, ma nel frattempo fa illuminare l’Atalanta. Ottimo recupero palla, attenzione immancabile, grande fase di marcatura e riadattabile anche come centrocampista (già testato anche l’anno scorso). Stupendo il goal decisivo contro la Roma, così come la sua gestione da parte di Gasperini. Il talentino che diventa talento.

TOLOI (7,5) – Un 2022 a due volti, ma non dettate dalle prestazioni. L’anno scorso ha visto la sua Atalanta affondare nel girone di ritorno non potendo intervenire causa infortunio, poi la svolta: difesa praticamente imbattuta con lui a comando e goal al debutto come ciliegina sulla torta. Un capitano che non molla mai.

OKOLI (7) – Il potenziale era già noto a tutti, e in un contesto come l’Atalanta può solo migliorare. Ha una grande solidità difensiva, più anche un promettente recupero palla sull’avversario, ma si attendono ampi margini di miglioramento in fase di costruzione. Fino a qua una valutazione positiva.

DJIMSITI (5,5) – Tante ombre e poche luci. Seconda parte di stagione scorsa contraddistinta da prestazioni altalenanti: nel mezzo la doppietta contro l’Olympiacos. L’infortunio contro il Milan lo ha tenuto fuori dal rettangolo di gioco, condizionando anche il suo ritorno.

RUGGERI (5,5) – Riadattato a difensore centrale riesce a ritagliarsi, in parte, un po’ di spazio. Serve migliorare: da sottolineare un lavoro sufficiente contro il Torino e una partita da dimenticare a Lecce (complice anche di un turnover strutturato male).