Atalanta, Marino: «Juventus? Baselli predestinato, Bonaventura pronto» - Calcio News 24
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2014

Atalanta, Marino: «Juventus? Baselli predestinato, Bonaventura pronto»

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Le parole del direttore generale nerazzurro sui due gioielli del club bergamasco.

CALCIOMERCATO ATALANTA MARINO – Occhi puntati all’estero ma non solo per la Juventus, che non trascura il campionato italiano. Con l’Atalanta, ad esempio, sta parlando di Giacomo Bonaventura e Daniele Baselli. A tal proposito è intervenuto Pierpaolo Marino, che ha parlato anche delle prospettive future del club bergamasco e dato qualche consiglio ai bianconeri: «L’obiettivo dovranno essere i 40 punti, non il superamento dei 50. Dico questo forte dell’esperienza maturata negli anni. Conte? L’amico Antonio ha ragione quando stimola una visione a medio termine. La sua potrebbe anche essere stata una strategia: un po’ di effervescenza nei giorni di festa, quando i giocatori hanno pensato a celebrare il titolo, ha fatto bene all’ambiente. Morata, Sanchez o Mandzukic? Come si dice… scegliere non saprei. Sono tre campioni, ma visto che ho una predilezione per i giocatori tecnici dico Sanchez. Una squadra con il cileno e Tevez ti nasconde il pallone e te lo fa ritrovare solo nella tua porta. Se poi dietro a quei due c’è Pirlo a smistare palloni non li fermi più. Morata ha un fattore di rischio più alto perché manca di esperienza, ma è un grandissimo attaccante», ha dichiarato il direttore generale dell’Atalanta ai microfoni di “Tuttosport”.

GIOIELLI – Marino ha parlato poi dei gioielli nerazzurri in vetrina, oltre che di quelli della Juventus e della scomparsa della comproprietà: «Baselli è un predestinato, e la prima società a farsi viva è stata la Juve. Aggiornamenti recenti, però, non ce ne sono stati. Di Bonaventura dico che vale la Juve come un altro top club: un anno fa gli garantimmo che, in caso di offerta di una grande società, lo avremmo lasciato partire... Tra Vidal e Pogba chi sacrificherei? Mi fido di Marotta, Paratici e Conte. Con Beppe eravamo compagni di stanza al supercorso di Coverciano: siamo amici da una vita, era il 1981. Tornando nel merito della risposta c’è un momento nel quale è giusto cedere un campione, come la Juve aveva fatto con Zidane. Ebbene Marotta e Paratici sono due che conoscono i tempi giusti per sacrificare un calciatore. Comproprietà? E’ una formula che consentiva ai club di medio livello di entrare in possesso di un giocatore di valore superiore rischiando la metà del costo. Ci adegueremo, anche se il periodo non è facile, magari guardando ai mercati emergenti: penso a Belgio, Croazia e Colombia».