2009
Balotelli: “Invidio un po’ Cassano, bello giocare con Cavani”
Lunga intervista a Mario Balotelli durante il nuovo allegato de La Gazzetta dello Sport dedicato al calcio estero, “Extra Time”. Il giovane talento del Manchester City parla a 360Ã?° della sua esperienza inglese, del suo passato all’Inter e del possibile futuro nuovamente in Italia, magari con la casacca del Milan…
Su Josè Mourinho spiega: “Se mi ha fatto gli auguri di Natale? Glieli ho mandati io, non ha risposto. E’ il migliore allenatore del mondo, ma come uomo deve ancora imparare educazione e rispetto. Moratti? Mi ha risposto e mi ha spedito un gioiello con i trofei vinti lo scorso anno con l’Inter. Galliani? Mi ha fatto gli auguri. Invidiato Cassano al Milan? Un pochino. Berlusconi dice Cassano miglior talento italiano? Sbaglia, o non conosce Balotelli. Io con Ibra e Cassano? E’ presto. Per quest’anno e un altro ancora resto al City, dove sto benissimo. E poi, scusa, tu ci pensi a Balotelli-Tevez-Dzeko? Siamo scarsi? Vedi di meglio al mondo? Io no. Neppure il Barcellona e il Real”.
Sullo scudetto in Italia: “D’istinto, come preferenza, dico: Milan. Se rifletto, dico: l’Inter però mi ha dato tanto… Se ci penso ancora, decido: spero vinca il Napoli. Altrimenti vincono sempre i soliti. E poi io sono innamorato di Napoli. Quest’estate, nel periodo più buio, chiamavo tutti i giorni il mio procuratore e lo pregavo: “Telefona al presidente del Napoli!”. Mi piacerebbe giocare con Cavani. Se è il migliore della A? Bravissimo, ma Ibra è un altro pianeta. Il migliore italiano? Ora Giovinco”.
Sull’assegnazione del Pallone d’Oro Fifa a Messi: “No, per il 2010 lo meritava Sneijder. Ma Messi resta il numero uno”.
Sul rapporto con Rafa Benitez: “Mi ha detto subito: “Tu vieni dopo Milito, Eto’o e Pandev. Quarta punta”. Bene, ciao”.
Su Leonardo all’Inter: “Bello, mi piace. Nel momento più duro con Mourinho spese per me parole che non dimentico”.
Sul rapporto con Roberto Mancini: “à? l’allenatore più importante che ho avuto. Diventerà presto il numero uno al mondo, ma già adesso per doti umane è 2 km avanti a Mourinho. Anzi 10. Continua a ripetermi: “Arrivai alla Samp dal Bologna e mi sentivo già il più bravo di tutti. Poi ho capito che dovevo lavorare duro per migliorami”. Ho recepito”.
Sulla sua condizione fisica: “Ancora un po’ di fastidio, ma il menisco è a posto. E non serve un’altra operazione. Cure e potenziamento. Qualche settimana e torno”.
Sulla Nazionale: “Non vedo l’ora di tornarci. Vorrei il 10, ma se c’è Antonio è suo, perchè è un genio”.