Bayern Lazio: super Kane, la doppietta di un pivot fuoriclasse
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Bayern Lazio: super Kane, la doppietta di un pivot fuoriclasse

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Bayern-Lazio, i voti dei tedeschi dopo la vittoria che vale l’accesso ai quarti di finale di Champions: Kane il migliore, Tuchel sufficiente

Bayern-Lazio è stato un monologo e il 3-0 ha ripristinato le gerarchie previste, che erano state ribaltate dal gol di Immobile nella sfida d’andata. I numeri sono quanto mai espliciti: la formazione tedesca ha concluso 22 volte contro 5 e, soprattutto, nella ripresa ha continuato a macinare gioco, concedendo ai biancocelesti solo due possibilità di tiro. Le pagelle riguardanti i padroni di casa tratte da La Gazzetta dello Sport e dal Corriere della Sera sono indicative di una smentita, quella della crisi dei campioni di Germania: in patria abdicheranno pure al titolo, verosimilmente appannaggio del Bayer Leverkusen, ma in Europa possono essere quelli di sempre, seri candidati alla vittoria finale. Ecco i voti più significativi.

TUCHEL – Si capisce che il tecnico non goda di buona stampa – anche qui in Italia, evidentemente – dal fatto che non va oltre il 6,5 nonostante la netta vittoria. Il Corriere della Sera lo descrive così: «Salva la stagione. Per ora. Ma se il Bayern è questo, diventa cliente scomodo per chiunque». La Gazzetta dello Sport aggiunge: «Nel momento più delicato della stagione ritrova il suo Bayern. Bravo a chiedere ai suoi giocatori di non cadere nell’errore di metterci troppa foga».

KANE – Non può che essere lui il migliore in campo (e occhio, insieme a Mbappé è in testa alla classifica goleador di coppa, in attesa che si completi il quadro degli ottavi). «Una doppietta che fa la differenza. Due gol dei suoi, da predone d’area. Ma è fondamentale che come pivot offensivo»: il 7,5 della Rosea è spiegato così. Per il quotidiano politico si va oltre e si toccano le vette dell’8: «Ben 33 gol in stagione. Centravanti moderno, intelligente e spietato in area di rigore. Un autentico fuoriclasse».

PAVLOVIC – Anche lui convince e il 7,5 unanime lo testimonia. Per Gazzetta la valutazione è questa: «Che personalità questo ragazzo del 2004. Non sbaglia un pallone, è sempre a testa alta e dà alla manovra un ritmo costante». Anche dal Corriere tanti complimenti: «Vent’anni e la saggezza di un veterano. É ovunque e fa tutto sempre benissimo. Predestinato».