Berlusconi, il ritratto di L’Equipe: «Divisivo, controverso e vincente»
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Berlusconi, il ritratto di L’Equipe: «Divisivo, controverso e vincente»

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Silvio Berlusconi

Il ritratto di Silvio Berlusconi fatto dal noto giornale francese L’Equipe dopo la scomparsa oggi dell’ex presidente del Milan

La morte di Silvio Berlusconi ha fatto il giro del mondo in pochi minuti. In queste ore sono molti i profili stilati dai principali giornali internazionali. Tra questi c’è anche L’Equipe, il rinomato quotidiano sportivo francese. Di seguito le loro parole

«Imprenditore, statista e uomo di calcio, Silvio Berlusconi è morto lunedì all’età di 86 anni, chiudendo diverse vite. Ricoverato ad aprile per leucemia e infezione polmonare, è stato dimesso sei settimane dopo, ma da venerdì 9 giugno era nuovamente ricoverato per accertamenti.

Per gli appassionati di calcio rimarrà soprattutto il proprietario del Milan, ruolo che ha ricoperto per 31 anni (1986-2017). Un regno segnato molto rapidamente dall’esuberanza del gioco di Arrigo Sacchi, dal trio olandese Rijkaard-Gullit-Van Basten e dalle due vittorie consecutive in Coppa dei Campioni (1989 e1990).
Alla fine, ventinove trofei hanno adornato la vetrina del club, che ne ha vinti quindici in diciotto anni (tra il 1986 e il 2004); solo gli ultimi anni vissuti sotto la sua presidenza sono stati difficili. “Il Cavaliere” ha fatto brillare il Milan anche in Italia, dove ha vinto tre scudetti di fila, dal 1992 al 1994, otto in tutto (su 19 totali).
Alla fine ha ceduto la società a un gruppo di investitori cinesi in cambio di 740 milioni di euro. 

Berlusconi era uno degli italiani più ricchi, con un patrimonio stimato in miliardi di euro. Ha inoltre creato il gruppo di comunicazione Mediaset e diversi canali televisivi, ai quali si è affidato per consolidare la sua carriera politica. Un conflitto di interessi a lungo sottolineato, ma che ha alimentato meno i dibattiti con l’avanzare dell’età e il suo inesorabile declino. Nel suo periodo di massimo splendore è stato Presidente del Consiglio tre volte, dal 1994 al 1995, dal 2001 al 2006 e dal 2008 al 2011. Un destino forgiato grazie alla creazione, nel gennaio 1994, del suo partito, Forza Italia, sulla scia dell’operazione ‘Mani pulite’.
Per raccontare tutta la sua carriera di politico ci vorrebbe almeno un libro al quale aggiungeremmo qualche capitolo dedicato alle sue vicende giuridiche. Ha segnato profondamente la vita politica italiana, sia attraverso il suo stile di governo sia attraverso gli scandali e le sfide giudiziarie che hanno caratterizzato la sua carriera. La sua reputazione è sempre stata estremamente divisiva, tra sostenitori incondizionati e feroci oppositori»
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