Briatore: «Inter, Thohir non basta. Juventus più forte» - Calcio News 24
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2013

Briatore: «Inter, Thohir non basta. Juventus più forte»

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L’analisi del noto imprenditore sul calcio italiano.

SERIE A JUVENTUS INTER BRIATORE – Grido di allarme da parte di Flavio Briatore, secondo cui l’ingresso di Erick Thohir nell’Inter non possa migliorare il calcio italiano: «Qui ci vogliono quelli seri, pronti a mettere tanti soldi in società. Ma gli Abramovich e i Mansour vanno in Inghilterra. Da noi ci sono tanti problemi da risolvere. Si può vedere in ogni angolo del mondo. Se va in Kenya e accendi la tv, vedi il campionato inglese», ha dichiarato il noto imprenditore ai microfoni di “Tuttosport”, dove ha parlato del campionato italiano.

JUVENTUS – «I bianconeri sono i campioni d’Italia in carica e sono i più forti. Non sarà facile battere la squadra di Antonio Conte perché è quella che si è rinforzata di più rispetto agli altri e in rosa sono ancora tutti motivati. E se continuano a tenere alta l’asticella delle motivazioni…».

ANTAGONISTE – «Ci sono i nerazzurri e c’è anche il Napoli, ma alla fine l’antagonista dei bianconeri sarà il Milan perché non è facile tenere per tutto il campionato, bisogna essere abituati e i rossoneri lo sono. Napoli? Loro partono sempre bene, poi bisogna vedere come arrivano. Certo, il Napoli regala emozioni, ha un pubblico spettacolare. Forse, tutti noi tifiamo un po’ Napoli perché è un squadra simpatica, ma la Juventus non penso avrà avversari».

KAKA’ – «Se Carlo Ancelotti lo ha lasciato andare via è solo perché il Real Madrid anche quest’anno ha fatto uno shopping spaventoso. Se Ricky torna a livelli accettabili, può fare bene e avere lui in squadra può essere uno stimolo in più per gli altri giocatori».

RIVOLUZIONE SERIE A – «In Italia c’è tantissimo lavoro da fare: da una legge sugli stadi a tutti i fattori organizzativi, che da noi mancano. Poi è anche una questione di soldi. Prima ho parlato dell’Inghilterra e lì c’è una diversificazione di proprietari non inglesi: al Fulham ci sono i pachistani, allo United ci sono gli americani, al City ci sono gli sceicchi e al Chelsea i russi, giusto per nominare qualche società. In giro ci sono capitali importanti e questi capitali finiscono tutti in Inghilterra. Da noi mancano gli investitori seri, quelli che mettono i soldi in società. Arrivano americani o indonesiani, ma mancano gli Abramovich o i Mansour. Ho fatto una bella esperienza in Premier, al Qpr. Ho preso questo club quando era in serie B e l’ho portato in A senza rimetterci nulla. Questo è stato uno dei miei più grandi successi. Per me è davvero impossibile investire nel calcio italiano. Lo puoi fare solo se hai una grande fortuna e vuoi farla diventare piccola. Nel senso che avrei molte perdite».